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L’chaim / Alla vita

In occasione del Giorno della Memoria, il Circolo Culturale Bellunese, in collaborazione con Isbrec, Fondazione Società Bellunese e Circolo Cultura e Stampa Bellunese, organizza il Concerto per la Memoria L’chaim / Alla vita. Le radici e l’identità ebraica in canti e parole di vita, dal Medioriente all’Occidente che si terrà presso il Teatro “Dino Buzzati” di Belluno martedì 30 gennaio 2024 alle ore 20.30.
Delilah Gutman (voce, pianoforte ed elettronica), Filippo Dionigi (clarinetti e sax) e Simone Zanchini (fisarmonica) eseguiranno composizioni originali ed elaborazioni dalla tradizione musicale ebraica.

Ingresso: Interi: € 20; Soci del Circolo Culturale Bellunese e dell’Isbrec: € 15; Studenti: € 5
Per informazioni: segreteriabelcircolo@gmail.com
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Resilienza dei Testimoni di Geova

In occasione del Giorno della Memoria, la Taskforce di Wikipedia per lo studio dell’olocausto e della sua negazione e Proculturaperta organizzano l’incontro Resilienza dei Testimoni di Geova. Il giudizio degli storici che si terrà domenica 28 gennaio alle ore 15.30 a Milano, presso il Salone d’onore della Triennale.

Programma
Marcello Pezzetti (storico della Shoah), I Testimoni di Geova e il Terzo Reich
Adriana Lotto (Isbrec), Ragioni della persecuzione dei Testimoni di Geova: una persecuzione non razziale!
Francesco Lotoro (compositore e pianista), Musicisti Bibelforscher nei lager aperti del Terzo Reich
Michele Sarfatti (storico), Aspetti e problemi della Shoah in Europa e in Italia

Ingresso libero

27 gennaio, 10 febbraio. Cosa ricordare e come?

In occasione delle ricorrenze del 27 gennaio (Giornata della Memoria) e del 10 febbraio (Giorno del ricordo), Anpi La Spasema e Isbrec organizzano l’incontro 27 gennaio, 10 febbraio. Cosa ricordare e come? Giornate memoriali a confronto.
L’incontro si terrà giovedì 25 gennaio alle ore 20.30 a Mel, presso il Palazzo delle Contesse e vedrà l’intervento dello storico Eric Gobetti.

27 gennaio, Giornata della Memoria; 10 febbraio, Giorno del Ricordo. Cosa hanno in comune e in cosa divergono queste due date? Perché le Giornate dedicate alla memorialistica sono importanti, cosa significano, come sono nate? Quanto c’è di Storia e quanto di propaganda politica interessata? Queste le domande fondamentali al centro dell’incontro.

Eric Gobetti  è uno storico italiano, studioso del fascismo, della seconda guerra mondiale, della Resistenza e della storia della Jugoslavia nel novecento. Ha scritto per testate nazionali come Il Piccolo di Trieste e La Stampa ha partecipato in qualità di guida a viaggi di turismo culturale nei paesi della ex Jugoslavia e ad Auschwitz ed è stato relatore in numerosi convegni nazionali e internazionali. Nel 2013 collabora con il canale televisivo RaiStoria, per il quale ha realizzato tra l’altro la trasmissione in tre puntate La Divisione Garibaldi, sulla divisione Partigiana Italiana che combatté al fianco dei partigiani jugoslavi. Ha prodotto due documentari: Partizani. La Resistenza italiana in Montenegro con il quale ha vinto il premio Opera prima al 22° San Giò Verona Video Festival e Sarajevo Rewind 2014>1914 (2016, con Simone Malavolti). del fascismo, della seconda guerra mondiale. Autore di numerosi libri, Gobetti è stato al centro di una vivace polemica per la pubblicazione del volume E allora le foibe?, avvenuta in prossimità del Giorno del Ricordo (10 febbraio) del 2021. Il titolo riprende la domanda che Vichi di Casa Pound, immaginaria militante di estrema destra impersonata dalla comica Caterina Guzzanti, rivolge ai suoi interlocutori quando è messa in difficoltà.

L’iniziativa vanta il patrocinio del Comune di Borgo Valbelluna.

L’ingresso è libero

Chiusura dell’Istituto per le festività

L’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea rimarrà chiuso da sabato 23 dicembre 2023 a domenica 7 gennaio 2024 compresi per le festività natalizie. Le attività riprenderanno regolarmente da lunedì 8 gennaio con l’apertura della sede e con le nuove iniziative.

A tutti i soci e amici dell’Istituto rivolgiamo un caloroso augurio per un 2024 sereno e ringraziamo quanti hanno sostenuto e sostengono l’Istituto, aiutandolo a proseguire nel suo impegno al servizio della cultura, della storia e della memoria.

Buone feste!

ANNULLAMENTO della presentazione del libro “Tra storia, società e cultura”

Siamo spiacenti di comunicare che il previsto incontro di presentazione del  volume Tra storia, società e cultura. Saggi in ricordo di Ferruccio Vendramini, fissato per venerdì 15 dicembre a Ponte nelle Alpi, è ANNULLATO per ragioni indipendenti dalla nostra volontà.

Ci auguriamo di individuare presto una nuova data per poter ricordare la figura di Ferruccio.

Presentazione del libro “Tra storia, società e cultura. Saggi in ricordo di Ferruccio Vendramini”

Il 7 aprile 2018 la scomparsa di Ferruccio Vendramini lasciava l’Isbrec e la cultura bellunese orfana di una delle sue figure più luminose. Per ricordarlo, a cinque anni di distanza Isbrec, Anpi Belluno, Fondazione Vajont, Cgil e Spi-Cgil di Belluno organizzano un incontro pubblico che si terrà venerdì 15 dicembre alle ore 18.00 presso la sala David Sassoli (ex Casa rossa), in viale Roma 70 a Ponte nelle Alpi. Nel corso dell’appuntamento verrà presentato per la prima volta il volume Tra storia, società e cultura. Saggi in ricordo di Ferruccio Vendramini, a cura di Enrico Bacchetti e Franca Cosmai, edito dall’Isbrec nel 2020.
Dopo i saluti delle autorità, e con il coordinamento di Nicola De Toffol (Isbrec), interverranno Paolo Pezzino (presidente dell’Istituto nazionale Parri), Marco Borghi (Iveser) e Gigi Corazzol (storico). Saranno presenti i curatori e alcuni degli autori dei saggi raccolti nel volume. La serata sarà arricchita dalla partecipazione di studiosi e amici che conobbero e lavorarono assieme a Ferruccio e sarà allietata da alcuni intermezzi musicali.
L’incontro vanta il patrocinio della Provincia di Belluno e dei Comuni di Ponte nelle Alpi, Belluno e Longarone.

Ingresso libero

Frutto di quasi due anni di lavoro, il volume, di circa 450 pagine, raccoglie 25 saggi proposti da altrettanti studiosi di storia locale e accademici che negli anni hanno incrociato la propria strada con quella di Ferruccio Vendramini, una delle figure più importanti e influenti nell’ambito della storiografia locale.
Il progetto, nato nella primavera del 2018 voleva essere un omaggio a Ferruccio Vendramini quand’egli era ancora in vita. Dopo la sua scomparsa, l’Isbrec ha voluto comunque dedicare queste pagine come omaggio a chi dell’Istituto è stato per circa vent’anni direttore e, negli ultimi tempi, presidente onorario.
Nel libro, saggi che abbracciano un ambito cronologico che va dal basso medioevo ad oggi, affrontando ambiti diversi, dalla storia propriamente detta all’analisi della società, fino alla cultura.

Indice
Introduzione, Enrico Bacchetti e Franca Cosmai
Belluno tra i giganti. Il soggiorno di papa Lucio III e del Barbarossa a Verona e la bolla papale al vescovo Gherardo De Taccoli, Jacopo De Pasquale
Spigolature d’archivio: Bellunesi illustri nell’archivio della Veneranda Arca di S. Antonio, Giorgetta Bonfiglio-Dosio
Un carme inedito di Pierio Valeriano dedicato a Ludovico Ariosto, Marco Perale
Boschi di Alpago e Vizza di Cadore: il diario della visita di Santo Tron (1566), Antonio Lazzarini
Ancora «tensioni» a Belluno. Appunti su una lite cittadina di meta ’600, Roberto Bragaggia
Il ferro di Cibiana nel Settecento: nuovi documenti, Raffaello Vergani
Perché non si smarischi mai alcuna publica scrittura et per la dovuta restitutione: l’inventario dell’archivio della comunita di Cividal di Belluno del 1712, Orietta Ceiner
Alessandro Giobbe (1800-1867), profilo di un ingegnere a Belluno nella prima metà dell’Ottocento, Paolo Conte
Il ritorno dell’Austria a Belluno nel 1813: i primi giorni di occupazione nelle carte d’archivio, Rita Da Pont
Ascesa e caduta di una famiglia borghese, Giovanni Larese
Il giovane Vittorio Zanon studioso del filosofo Jacopo Stellini, Gregorio Piaia
Aspetti dell’evoluzione storica del volontariato bellunese. Dagli ardori patriottici alla partecipazione laica, Gianmario Dal Molin
Il cinema delle origini in Lombardia. Il pioniere Luca Comerio, Mirco Melanco
Lo strano caso del comandante X** Divertissement storiografico con Ferruccio Vendramini, Francesco Piero Franchi
Gli emigrati italiani e il Brasile di fronte allo scoppio della Grande guerra, Emilio Franzina
Giovanni Comisso nella “Citta di Vita” (1919-1920), Luigi Urettini
Un’altra testimonianza sui “Cento giorni di Pietena”: il diario del partigiano feltrino Giancarlo Zadra, Silvia Miscellaneo
Il governo locale nel Bellunese dopo la Liberazione (1945-1946), Filiberto Agostini
Le prime elezioni libere a Ponte nelle Alpi e il sindaco Antonio Orzes, Paola Salomon
Storie in pendenza, Daniela Perco
Il Vajont nei verbali del consiglio di amministrazione della Sade (1949-1964), Toni Sirena
La classe operaia bellunese degli anni Sessanta, Adriana Lotto
Presidio critico del territorio, Mario Isnenghi
L’associazione veneta per la storia locale (1992-2007), Livio Vanzetto
Lassù tra i mille fior…, Diego Cason
Bibliografia di Ferruccio Vendramini
Indice dei nomi

Vajont. La prima sentenza

Giovedì 30 novembre, alle ore 17.30, presso la Libreria Feltrinelli di Mestre (Centro commerciale Le Barche, piazza XXVII Ottobre), si terrà la presentazione del libro Vajont. La prima sentenza. L’istruttoria del giudice Mario Fabbri, curato da Maurizio Reberschak, Silvia Miscellaneo, Enrico Bacchetti.
Il volume, edito da Cierre e frutto di un progetto coordinato da Maurizio Reberschak e promosso dall’Isbrec, offre a studiosi e appassionati la trascrizione della sentenza istruttoria su cui si incardinarono i processi per il disastro del Vajont.

L’incontro del 30 novembre, organizzato da Fondazione Rinascita, Compagno è il Mondo e Iveser, vedrà la partecipazione dei curatori che dialogheranno con Maurizio Dianese giornalista de “Il Gazzettino”.

Dalla quarta di copertina: Senza il giudice Mario Fabbri, e senza la sua istruttoria, molto probabilmente il processo del Vajont non si sarebbe fatto, o quanto meno si sarebbe svolto con un’altra impostazione e avrebbe preso tutt’altra direzione. Le 458 pagine dattiloscritte depositate al Tribunale di Belluno nel febbraio 1968 costituiscono di fatto la prima ricostruzione storica del Vajont dal 1900 al 1968, rivelando come la Sade si muoveva – con la pratica della mano libera e secondo la logica del profitto a ogni costo – all’interno delle istituzioni dello Stato, grazie alla presenza di funzionari pubblici definiti «pusillanimi, burocrati, compiacenti». Ma raccontano anche le vicende di un procedimento che fece scuola nella giurisprudenza, testimonianza della caparbietà con cui il giudice volle far luce sugli eventi e sulle responsabilità, mosso principalmente da valori morali e per «l’ossequio dovuto alla Giustizia».

L’ingresso è libero.

Presentazione del libro “Lo specchio verde”

Sabato 18 novembre alle ore 18.00, presso la Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore, si terrà la presentazione del libro di Anna Lina Molteni Lo specchio verde. I libri e le montagne di Giovanna Zangrandi (Monterosa, 2023).
L’incontro, curato da Anpi Cadore Sezione “Giovanna Zangrandi” e organizzato assieme a Magnifica Comunità di Cadore, Isbrec e Comune di Pieve di Cadore, vedrà gli interventi di Roberta Fornasier (Archivio Zangrandi) e dello scrittore Giuseppe Mendicino (Isbrec) che parleranno del volume assieme alla sua autrice.

Il libro ha per protagonista Giovanna Zangrandi, pseudonimo di Alma Bevilacqua (1910-1988), figura straordinaria dai molteplici volti: montanara, insegnante, partigiana, alpinista, scrittrice. L’attento lavoro di Anna Lina Molteni approfondisce il contenuto delle opere più conosciute di Zangrandi e di quelle ormai quasi irrintracciabili, anche attraverso lo studio di lettere, diari, racconto e articoli inediti, alla ricerca della più autentica personalità della scrittrice.

Anna Lina Molteni è medico veterinario, specializzata in giornalismo e comunicazione scientifica e socia dell’Isbrec. Autrice di numerosi romanzi, rivela una particolare attenzione alle figure femminili e alla loro condizione nella storia. Tra l’altro, ha pubblicato nel 2021 «L’Ombra dei Walser», romanzo finalista al premio Rigoni Stern 2022. Del 2004 è il libro «L’astuccio delle Ambre», mentre escono nel 2016 «Due donne e una bandiera» e nel 2023 «Nient’altro che un nome».

Ingresso libero.

Escursione a La Mèmora, luogo del libro “I giorni veri, 1943-45” di Giovanna Zangrandi

L’Anpi sez. Cadore “Giovanna Zangrandi”, la Biblioteca civica di Belluno, l’Isbrec e le Guide alpine 3 Cime Dolomiti Auronzo Misurina, organizzano un’escursione in montagna alla località La Mèmora in Val d’Oten (Calalzo di Cadore) sabato 28 ottobre 2023. Il ritrovo sarà a Praciadelàn nei pressi del Bar Pineta alt. 992 alle ore 10.00. Si salirà a piedi alla località La Mèmora dove, dal novembre 1944 al febbraio 1945, riparò il “Distaccamento Mèmora” della Brigata “P. F. Calvi”, costituito dai partigiani: Giovanna Zangrandi “Anna”, Antonio Fiori Moretto “Leo” e Giovan Battista Tabacchi “Lepre”.

Il percorso ha una lunghezza di andata/ritorno di 7,4 km. Con arrivo a 1575 m. per un dislivello di m. 586. La sola andata prevede n. 2 ore di cammino. Difficoltà media: EE. Sarà presente un accompagnatore di Media Montagna. Alle ore 12.30 a La Mèmora introduzione di Giovanni Grazioli, letture di brani tratti dal romanzo di Giorgia Sonego e un ricordo dei tre protagonisti di Roberta Fornasier. Partenza per il rientro alle ore 14:30. Si raccomanda vestiario e calzature adatti all’alta montagna, pranzo a sacco e acqua e si consigliano i bastoncini da trekking. In caso di maltempo l’escursione sarà rinviata.

L’iscrizione è gratuita per un numero massimo di 30 persone partecipanti. È necessario scrivere a biblioteca@comune.belluno.it o telefonare al 0437948093.

L’iniziativa è dedicata alla scrittrice e partigiana Giovanna Zangrandi (Galliera 13 giugno 1910 – Pieve di Cadore 20 gennaio 1988), con l’intento di porre l’attenzione su uno dei luoghi chiave del romanzo autobiografico “I giorni veri” nella forma di diario, riedito quest’anno da Ponte alle Grazie con la prefazione di Benedetta Tobagi. La Mèmora dove incredibilmente vissero nascosti in un anfratto della roccia, coperto da alcuni teli e con mezzi di fortuna, i tre partigiani nel corso dell’inverno ‘44-’45. La visione diretta del luogo, che l’immaginario tramite la lettura del libro produce in ognuno di noi, avrà un effetto molto più realistico e drammatico e le narrazioni a esso legate permetteranno ai presenti di comprendere e sentire meglio e in forma diretta, il rapporto tra la narrativa e il luogo: la Resistenza vissuta lì dove si svolsero i fatti che andremo a ricordare.

Nel 1937 Alma Bevilacqua (Giovanna Zangrandi è lo pseudonimo letterario), dopo la laurea in chimica, le specializzazioni in farmacia e in geologia e la scomparsa dei genitori, lascia la città di Bologna dove viveva per trasferirsi in Cadore. Si stabilisce inizialmente a Cortina d’Ampezzo, dove insegna scienze naturali all’Istituto “Antonelli” e dove vive per 18 anni. In seguito decide, a causa del clima post-bellico ostile nei suoi confronti in Ampezzo, di spostarsi a Borca di Cadore.
L’amore per la montagna, lo sci e l’alpinismo, diventa l’elemento costante della sua vita, insieme alla passione per la scrittura, che poi coltiverà come principale occupazione, pubblicando 11 libri e oltre 400 racconti per i quali ha conseguito vari premi letterari (tra i quali il premio Deledda nel 1954 per il romanzo I Brusaz, il Premio Bagutta Tre signore nel 1958 per il romanzo Il campo rosso, il Premio Resistenza-Venezia per il diario I giorni veri, 1943-45 nel 1963 e il Premio Puccini Senigallia per la raccolta di racconti Anni con Attila). Dopo l’8 settembre 1943 decide, in opposizione al fascismo e al nazismo, di schierarsi con la Resistenza e diventa staffetta partigiana della Brigata “P. F. Calvi”. Attività che svolge anche in pericolose azioni di trasporto di armi e esplosivi, nonché progettando sabotaggi sui ponti della viabilità locale stradale e ferroviaria, per ostacolare spostamenti e rastrellamenti delle forze armate tedesche. Ricercata dagli occupanti e oggetto di una taglia in denaro, vive gran parte di quegli anni in clandestinità svolgendo sempre il suo ruolo, adempiendo gli incarichi assegnatili a rischio della vita. Dopo la guerra è protagonista nell’attività giornalistica locale con “Val Boite” e “Nuovo Cadore”, due periodici che avrebbe voluto far diventare laboratori di politica e cultura, per l’auspicata trasformazione democratica della società. Viste le difficoltà emerse, lascia l’incarico di direttore responsabile e intraprende un altro progetto allo scopo di realizzare un sogno condiviso a suo tempo con Severino Rizzardi, comandante partigiano ucciso dai tedeschi alla fine della guerra: progetta e costruisce, tra il 1946 e il ‘47, con una squadra di manovali, muratori, falegnami e squadratori da lei diretta, il rifugio Antelao sulla sella di Pradonego a 1800 m., a Pieve di Cadore, che cede al CAI di Treviso nel 1951. Dal 1957 decide di cambiare residenza e si trasferisce a Borca di Cadore dove costruisce una casa nella frazione di Villanova nei pressi del bosco e di fronte al monte Antelao. Nel paese trova un ambiente amichevole e favorevole alla sua persona e al suo lavoro di scrittrice. Ben accetta dalla comunità locale, dove rimane per più di trent’anni, vi svolge anche incarichi politici di consigliere e assessore comunale negli anni 1960-64. Dagli anni ‘60 alla morte soffrirà del morbo di Parkinson, che la renderà inabile.

Mostra fotografica “Le memorie del Vajont” e laboratorio creativo “V l’onda lunga”

Il 6 ottobre apre i battenti al Monte di Pietà di via Paradiso a Feltre la mostra Le memorie del Vajont un’esposizione fotografica corredata da un video per ricostruire quei tragici minuti del 9 ottobre 1963.
La mostra, che resterà aperta sino al 20 ottobre, è il frutto di un progetto realizzato nel 2022 dalle classi quinta Liceo Scienze applicate e Liceo Scienze Umane dell’Istituto canossiano paritario “Vittorino da Feltre” di Feltre in collaborazione con il professor Enrico Bacchetti direttore dell’ Isbrec e della prof.ssa Adriana Lotto presidente dell’associazione Tina Merlin che assieme al Comune di Feltre hanno dato il patrocinio; il Leo Club di Feltre ha sponsorizzato l’allestimento della mostra le cui aperture saranno gestite anche grazie all’associazione Il Fondaco.

Lo scopo della quarantina di immagini selezionate dagli studenti e delle didascalie da loro ideate è quello di ricostruire la storia del luogo e la storia dell’uomo, sia prima che dopo la strage del Vajont: infatti a sessanta anni dal disastro i giovani vogliono sensibilizzare e tener viva la memoria ora che, per motivi anagrafici, i testimoni e i superstiti stanno scomparendo.

La mostra potrà esser visitata gratuitamente dalle scuole nelle seguenti mattinate:
Lunedì 9 ottobre
martedì 10 ottobre
venerdì 13 ottobre
lunedì 16 ottobre
martedì 17 ottobre
venerdì 20 ottobre
sempre dalle ore 9:00 alle 12, previa prenotazione ( da far pervenire almeno un paio di giorni lavorativi prima) al seguente link: https://bit.ly/Vajont_visita Oppure su www.istitutocanossianofeltre.org
Non vengono effettuate visite guidate, ma l’allestimento immersivo offre pannelli didascalici e una video ricostruzione del disastro curata da Lorenzo Dal Cortivo.

La mostra è visitabile anche senza prenotazioni, nelle seguenti giornate:
venerdì 6 ottobre 15-18
sabato 7 ottobre 15-18
domenica 8 ottobre 10-12 e 15-18
lunedì 9 ottobre 15-18
sabato 14 ottobre 15-18
domenica 15 ottobre 10-12 e 15-18

Il laboratorio creativo “V l’onda lunga” , condotto dalla professoressa Lara Cossalter, si svolge lunedì 16 ottobre dalle 14.30 alle 16.30 nelle sale del Monte di Pietà ed e rivolto ai bambini dai 7 ai 10 anni contributo di 5 Euro. Iscrizioni al seguente link fino al raggiungimento del numero massimo di 20: https://bit.ly/Vajont_laboratorio .