Identità locali

identita4Agostino Amantia (a cura di), Cesiomaggiore. Identità e storia di una comunità locale, Isbrec 2002, pp. 702, € 20,00

Le ricerche raccolte in questo volume sono state promosse dall’amministrazione comunale di Cesiomaggiore con l’apporto scientifico e organizzativo dell’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Attraverso un lavoro ampio e originale, che ha indagato sui diversi aspetti della vita economica, sociale e istituzionale locale dalla preistoria ai nostri giorni, vengono messi a fuoco nei diversi contributi alcuni temi nodali come quelli relativi all’evoluzione della struttura demografica e familiare della comunità in età moderna, all’economia e all’assetto fondiario del territorio tra Settecento e Ottocento, al passaggio dalla Pieve alla parrocchia, alla riforma napoleonica e alla nascita del comune, alla formazione dell’identità locale, per giungere infine agli eventi cruciali della storia del Novecento (Grande Guerra, fascismo e resistenza). Il notevole scavo documentario che ha contraddistinto questo lavoro collettivo contribuisce a dare una visione nuova e aggiornata della storia del paese.

Scritti di: Agostino Amantia, Michele Balen, Fabio Budel, Gianmario Dal Molin, Francesco Piero Franchi, Rino Joppi, Giovanni Larese, Carlo Mondini, Giovanni Perenzin, Mauro Pitteri, Tamara Rech, Mario Risini, Fabio Rizzardini, Sandra Sartorelli, Morena Vignaga, Aldo Villabruna, Carlo Zoldan.

 


 

identita3Penelope Morris, Giovanna Zangrandi. Una vita in romanzo, Isbrec–Cierre edizioni 2000, pp. 159, € 12,39

Giovanna Zangrandi (il cui vero nome era Alma Bevilacqua) nacque a Galliera, in provincia di Bologna, nel 1910. Si laureò in chimica a Bologna e divenne assistente universitaria. Nel 1937, spinta dalla passione per la montagna, si trasferì a Cortina d’Ampezzo, dove lavorò come insegnante e scrisse per diverse riviste locali. Nel 1943 divenne staffetta partigiana nella resistenza, esperienza che segnò il punto di svolta della sua vita. Nel dopoguerra, dopo un periodo in cui gestì un rifugio in montagna, si dedicò alla scrittura. Negli anni Cinquanta, a seguito del successo del primo romanzo I Brusaz, conobbe una discreta notorietà che durò una decina di anni, dopodiché uscì gradualmente di scena, e, dopo una lunga malattia, morì nel 1988. Solo di recente si è cominciato a ristampare i suoi libri e ad apprezzare ciò che Mario Rigoni Stern definì come la “genuina bellezza” di una scrittura femminile tra le più originali del dopoguerra. Questo è il primo studio sulla vita e sugli scritti editi e inediti della Zangrandi. In esso si individuano i temi più importanti della sua opera, quali l’amore per la gente e la cultura del Cadore, l’interpretazione del fascismo e della resistenza, l’attenzione al punto di vista delle donne. Analizzando il rapporto tra autobiografia, storia e finzione narrativa nella sua opera, il libro delinea la prima biografia della scrittrice, narrando la sua “vita in romanzo”.

L’autrice
Penelope Morris insegna lingua e letteratura nel dipartimento di italiano dell’Universita di Glasgow, Scozia. Si interessa di scrittura femminile e storia del Novecento. Si occupa di Giovanna Zangrandi da una decina di anni dedicandole la sua tesi di dottorato sostenuta presso The Queen’s College, Università di Oxford. Ha pubblicato vari saggi in inglese e in italiano.

 


 

identita2Giovanni Larese, Ferruccio Vendramini, Maria Lieta Zavarise, Jacopo Tasso e i moti del 1848 a Belluno, Isbrec–Cierre edizioni 2000, pp. 292, € 14,00

A 150 anni dalla morte, la biografia del patriota longaronese Jacopo Tasso (1808-1849), fucilato dagli austriaci per aver favorito – organizzando l’invio in laguna di parecchi volontari – la resistenza della Repubblica di Venezia, permette di rileggere la vicenda pubblica e privata di un “eroe borghese” da tempo relegato nel dimenticatoio e di aprire nuove piste di ricerca sulla memoria storica e sull’uso politico delle vicende risorgimentali nel periodo post-unitario. In appendice viene pubblicata per la prima volta la Storia del Comitato Provvisorio Dipartimentale di Belluno, redatta a caldo, nell’estate del 1848, dal memorialista bellunese Antonio Maresio Bazolle. Il documento offre una ricostruzione vivace e puntuale della temperie quarantottesca, contrassegnata, nella valle del Piave, da un intenso coinvolgimento della popolazione, ma anche da profonde divisioni politiche e da rivalità di campanile tra i gruppi rivoluzionari.

Gli autori
Giovanni Larese
, bibliotecario presso la Camera di Commercio di Belluno, ha al suo attivo numerosi studi di storia e cultura bellunese, con particolare riferimento all’Ottocento.
Ferruccio Vendramini, giornalista pubblicista dal 1969, socio effettivo della Deputazione di Storia Patria delle Venezie, e autore di numerosi libri e articoli di storia bellunese e veneta.
Maria Lieta Zavarise e insegnante di Lettere nelle Scuole Medie. Si occupa di storia risorgimentale bellunese.

 


 

identita1Ferruccio Vendramini, Belluno e il sindaco Vincenzo Lante. Amministrazione e politica locale tra Ottocento e Novecento, Isbrec–Cierre edizioni 1999, pp. 337, € 14,00

La biografia di Vincenzo Lante (1879-1956), per due volte sindaco socialista di Belluno nel primo e nel secondo dopoguerra, fornisce all’autore lo spunto per analizzare alcune scansioni della storia della città e dei suoi ceti dirigenti, con particolare attenzione alle vicende amministrative. Non essendo un teorico della politica, Lante non ha lasciato documenti di particolare rilievo, ne resoconti dei suoi interventi. Egli fu soprattutto un amministratore e la ricerca è dunque rivolta alle scelte concrete che egli ha man mano operato, a partire dalla sua prima esperienza nella giunta radical-socialista presieduta da Vittorio Zanon. Nel saggio sono toccati diversi temi, tra cui il ruolo, talora instabile e contestato, di Belluno come capoluogo di provincia, la collocazione delle élites locali di fronte al problema “montagna”, i legami con i parlamentari che si sono succeduti nelle diverse stagioni politiche, le fratture conseguenti all’anticlericalismo militante, il sofferto sviluppo del socialismo locale e il contraddittorio rapporto di Lante con il fascismo.

L’autore
Ferruccio Vendramini è nato a Belluno il 15 marzo 1933, dove risiede. È autore di numerosi libri e articoli di storia locale, moderna e contemporanea. È stato a lungo direttore dell’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea, dirigendone la rivista “Protagonisti”. È presidente onorario del1’Associazione Veneta per la Storia locale, socio effettivo della Deputazione di Storia patria per le Venezie e membro della Società di studi trentini di scienze storiche.