Profughi fra storia e memorie. 1915-1919. Livinallongo del Col di Lana/Fodom

Venerdì 27 ottobre, alle ore 17.30, nell’aula magna dell’Istituto “Catullo”, a Belluno, la storica Luciana Palla, presenterà il suo libro Profughi fra storia e memorie 1915-1919 Livinallongo del Col di Lana/Fodom, 2016, Cierre edizioni/Istitut Cultural Ladin “Cesa de Jan”.

L’evento, patrocinato dalla Consigliera di Parità della Provincia di Belluno, dall’Istituto Superiore “T.Catullo” e Rete Eventi della Provincia di Belluno, è stato organizzato dall’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea. profughi
L’appuntamento del 27, dopo i saluti delle autorità, vedrà la partecipazione di Mirta Amanda Barbonetti (Isbrec) che coordinerà l’incontro dialogando con l’autrice, e sarà arricchito da letture a cura della professoressa Rita Scafi.

Il piccolo comune ladino di Livinallongo del Col di Lana, rappresenta ancor oggi, a un secolo di distanza, un simbolo della tragedia della prima guerra mondiale sul fronte austro-italiano: la popolazione evacuata nel 1915, il paese distrutto, il ritorno su un territorio devastato per riprendere la vita a poco a poco, con una lunga e faticosa opera di ricostruzione. Nel volume l’autrice ha voluto riordinare le tante memorie lasciate nel tempo dai profughi di Livinallongo sul loro esodo, sui lunghi viaggi ammassati nei treni, sulla vita in terre straniere, sul ritorno a casa.
Il libro, accompagnato da un CD che contiene le testimonianze raccolte dall’autrice negli anni ’80, inquadra storicamente gli eventi inerenti l’esodo della popolazione fodoma verso l’interno dell’Austria o dell’Italia, le loro sofferenze fisiche e morali, le loro angosce, i loro lutti; il tutto tramite normative, individuazione dei luoghi di destinazione, accoglienza e vita quotidiana in terre e tra popolazioni straniere, relazioni con le amministrazioni locali. Scrive l’autrice nella sua premessa:
Ho voluto dedicare questo volume alla popolazione fodoma: a quella che durante la guerra ha dovuto abbandonare tutto ed andarsene profuga in terre sconosciute e lontane con indicibili sofferenze.
LivinallongoMa l’odissea queste genti si configura come esemplare per ricostruire e comprendere analoghi fenomeni che, in quei duri anni, interessarono molti altri abitanti della provincia di Belluno, in particolare nel durissimo anno di occupazione austriaca che ebbe inizio il 9 novembre 1917 per concludersi alla fine delle ostilità il 4 novembre del ’18. E nello stesso tempo ci porta a riflettere sul senso di appartenenza delle piccole comunità talvolta lacerate e smembrate dagli eventi, riportandoci in fondo anche al tempo presente e alle tante storie di profugato nel mondo.

L’autrice: Luciana Palla ha pubblicato numerosi saggi sulla storia delle comunità ladine nel Novecento, primo fra i quali in ordine di tempo I ladini fra tedeschi e italiani, Marsilio 1986 (“Premio della cultura 1986” della Presidenza del Consiglio dei Ministri). Ha dedicato molti anni alla ricerca storica sulla prima guerra mondiale in area dolomitica e trentina, concentrandosi soprattutto sulla vita delle popolazioni e sulle conseguenze socio-economiche del conflitto sulle comunità locali. Su questi temi ha curato nel 2015 presso il Museum Ladin di S. Martino in Val Badia la mostra 1915-1918 Al di là di ogni confine. I ladini raccontano la loro storia.
Recentemente, oltre a vari studi sulla scrittura popolare, si è occupata dell’immaginario della montagna nell’area dolomitica e dei primi pionieri dell’alpinismo e del turismo; in quest’ambito di ricerca ha curato, tra l’altro, la biografia del famoso alpinista fassano Tita Piaz.

Ingresso libero