Fuori collana

37fuoribisAndrea di Michele, Rodolfo Taiani (a cura di), La Zona d’operazione delle Prealpi nella seconda guerra mondiale, Fondazione Museo Storico del Trentino 2009, pp. 456, € 22,00

Il volume raccoglie gli atti del convegno di studi “La Zona d’operazione delle Prealpi nella seconda guerra mondiale” svoltosi a Bolzano, Trento e Belluno dal 22 al 25 marzo 2006, promosso da Archivio Provinciale di Bolzano, Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea e Museo Storico in Trento.

Nel 2006, a più di sessant’anni dalla conclusione del conflitto mondiale, fu organizzato un convegno sulla Zona d’operazione delle Prealpi, area di amministrazione militare e civile, sotto il diretto controllo del Terzo Reich tedesco, al cui interno furono comprese, fra il settembre 1943 e la primavera 1945, le province di Belluno, Bolzano e Trento. L’obiettivo principale del Convegno e del volume che ne raccoglie gli atti è quello di indagare le forme di tale occupazione, i suoi fattori politici, amministrativi e militari, i rapporti con Ia Repubblica sociale italiana e i Comandi tedeschi. Altro nodo problematico toccato dal volume è quello relativo alle forme di collaborazione e alla risposta, oscillante e assolutamente non univoca, data dalle classi dirigenti locali, dagli ambienti economici e dalle forze sociali, oltre a importanti realtà sociali e istituzionali come la Chiesa cattolica. Da ultimo, un’indagine sulle forme della Resistenza, sottolinea la peculiarità di quella «civile» a fianco di quella «armata», il ruolo dei partiti e la proposta politica dei Comitati di liberazione nazionali, il rapporto con l’antifascismo, la peculiarità delle tre realtà provinciali e di alcuni significativi casi locali. A fare da sfondo, una serie di saggi ci aiutano a collocare l’esperienza dell’Alpenvorland nel più ampio contesto delle politiche di occupazione tedesche durante Ia seconda guerra, mondiale. In questo modo si è voluta superare una lettura tutta interna allo specifico caso di studio, andando a ricercare in quale misura esso si avvicinasse, o al contrario si distanziasse, dagli altri numerosi casi di dominazione da parte del regime nazista. Contributi: di Lorenzo Baratter, Marco Borghi, Gustavo Corni, Marco Cuzzi, Alberto De Bernardi, Andrea Di Michele, Alessandra Ferretti, Monica Fioravanzo, Luigi Ganapini, Lorenzo Gardumi, Josef Gelmi, Pierantonio Gios, Alberto lanes, Stefan Lechner, Adriana Lotto, Margareth Lun, Hubert Mock, Luciana Palla, Fabrizio Rasera, Alessandro Sacco, Paola Salomon, Mirko Saltori, Elena Tonezzer, Armando Vadagnini, Ferruccio Vendramini, Michael Wedekind.

I curatori:
Andrea Di Michele
, nato a Bolzano nel 1968, ha conseguito la laurea in storia presso l’Università degli studi di Bologna e il dottorato di ricerca in storia contemporanea presso l’Università degli studi di Torino. Dal 2004 lavora presso l’Archivio provinciale di Bolzano. I suoi interessi di ricerca si sono concentrati soprattutto sulla storia dell’età contemporanea in Italia e in particolare in Sudtirolo. Fra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano: Legionari: un sudtirolese alla guerra di Spagna 1936-1939 (Rovereto 2007), curato insieme a Marina Miguel e Margarida Sala, e Storia repubblicana 1948-2008 (Milano 2008).
Rodolfo Taiani, nato a Trento nel 1957, ha conseguito la laurea in scienze politiche presso l’Università degli studi di Milano e il dottorato di ricerca in storia presso l’Istituto universitario di Fiesole (FI). Dal 1995 lavora presso il Museo storico in Trento, in seguito Fondazione Museo storico del Trentino. I suoi interessi di studio si sono concentrati soprattutto sulla storia sociale della medicina. Fra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano: Abitare la soglia: scene di vita di un interno manicomiale: 1949-1977 (Trento 2008) e Provato e certo: rimedi segreti tra scienza e tradizione (Trento 2008), curati rispettivamente con Felice Ficco ed Emanuela Renzetti.


37fuoriAndrea di Michele, Rodolfo Taiani (Herausgegeben von), Die Operationszone Alpenvorland im Zweiten Weltkrieg, Athesia 2009, pp. 320

Il volume raccoglie gli atti del convegno di studi “Die Operationszone Alpenvorland im Zweiten Weltkrieg” svoltosi a Bolzano, Trento e Belluno dal 22 al 25 marzo 2006, promosso da Archivio Provinciale di Bolzano, Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea e Museo Storico del Trentino.

Der Band enthält die Beiträge zu der 2006 veranstalteten Tagung über die “Operationszone Alpenvorland”, ein Gebiet, das zwischen September 1943 und dem Frühjahr 1945 unter direkter militärischer und ziviler Verwaltung des Dritten Reiches stand und die Provinzen Belluno, Bozen und Trient umfasste. In einem vergleichenden Zugriff versuchte die Tagung alle drei Provinzen gleichermaßen in den Blick zu nehmen und dabei vor allem die verschiedenen Formen der Besatzung, deren politisch, verwaltungstechnisch und militärisch wichtige Aspekte sowie die Beziehungen zur Repubblica sociale italiana und zu den deutschen Kommandostellen zu untersuchen. Einen weiteren Kernpunkt der Tagung und des Tagungsbandes bilden Fragen nach den verschiedenen Formen der Kollaboration, nach den schwankenden und durchaus zweideutigen Reaktionen der regionalen Führungsschichten, der Wirtschaftskreise, der sozialen Kräfte und anderer wichtiger Institutionen wie der katholischen Kirche. Schließlich werden auch die verschiedenen Formen von Resistenz und Widerstand untersucht — wobei man “zivilen” von “bewaffnetem” Widerstand unterscheiden muss —, ferner die Rolle der Parteien und das politische Projekt der Nationalen Befreiungskomitees, die Beziehungen zum Antifaschismus, die Besonderheiten der “Resistenza” in den drei Provinzen und einige exemplarische lokale Fälle. Eine Reihe von Beiträgen schließlich beleuchtet verschiedene Aspekte der nationalsozialistischen Besatzungspolitik während des Zweiten Weltkriegs und erlaubt es somit, die Geschichte der Operationszone Alpenvorland in einen weiteren Kontext zu setzen. Damit sollte eine allzu sehr auf den spezifischen Fall bezogene Sichtweise vermieden und die Frage nach Unterschieden und Gemeinsamkeiten zwischen der Operationszone Alpenvorland und anderen, von Nazi-Deutschland besetzten Gebieten in den Vordergrund gerückt werden.

Die Herausgeber:
Andrea Di Michele, Dr. phil., geboren 1968 in Bozen, studierte Geschichte an den Universitäten Bologna und Turin. Seit 2004 ist er Mitarbeiter des Südtiroler Landesarchivs in Bozen. Zahlreiche Veröffentlichungen zur italienischen und Südtiroler Zeitgeschichte, zuletzt “Storia dell’Italia repubblicana 1948-2008” (Mailand 2008) und “Die unvollkommene Italianisierung. Politik und Verwaltung in Südtirol 1918-1943” (Innsbruck 2008).
Rodolfo Taiani, Dr. phil., geboren 1957 in Trient, studierte Geschichte an den Universitäten Mailand und Fiesole (FI) und ist Mitarbeiter der “Fondazione Museo storico del Trentino”. Zahlreiche Veröffentlichungen besonders zur Sozialgeschichte der Medizin, zuletzt war er Mitherausgeber von “Abitare la soglia. Scene di vita di un interno manicomiale: 1949-1977” (Trient 2008) und von “Provato e certo: rimedi segreti tra scienza e tradizione” (Trient 2008).


36fuoriMariangela Massenz, Fragole, Campedel Libreria Editrice – Isbrec 2008, pp. 72

Volume pubblicato con il patrocinio dell’Isbrec.
Questo piccolo memoriale di Mariangela Massenz appartiene a una specifica forma letteraria, il racconto di testimonianza: qualcosa di più di una relazione informata dei fatti, perché prende posizione etica e dichiara gioie e sofferenze, e qualcosa di meno di una autobiografia, poiché si limita nel tempo (sostanzialmente, tra lo sfiorire dell’estate del 1943 e la tarda primavera del 1945), si confina in uno spazio preciso (poche vie di una piccola città, e pochi vicinissimi luoghi di una piccola campagna) e, soprattutto, si impernia su un evento preciso, unico e trasformatore: l’illuminazione alla soglia della giovinezza, l’erompere di una forza caratteriale che impone una scelta rischiosa per sé e per altri, e che manifesta una vocazione.
(Dalla presentazione di Francesco Piero Franchi)

L’autrice
Mariangela Massenz . Nata a Belluno nel 1926. Nel 1944 ha ottenuto il diploma di insegnante elementare. Nel contempo ha aderito alla Resistenza, nel 1945 ha collaborato col Comando Piazza della Città. Dopo la liberazione ha conseguito la maturità classica presso il liceo “‘Tiziano” di Belluno. Si è laureata in Lettere Antiche presso l’Università di Padova nell’anno accademico 1950. Ha insegnato alla Scuola Media “Rocca” di Feltre e alla scuola media “S. Ricci” di Belluno. Dopo la catastrofe del Vajont per due anni ha avuto l’incarico della Presidenza presso la scuola media di Longarone e Castellavazzo. Ha lasciato l’insegnamento nel settembre del 1979.


35fuoriAgostino Amantia (a cura di), Storia dell’amministrazione provinciale di Belluno. II. Dal primo dopoguerra ai nostri giorni (1918-2004), Provincia di Belluno – Isbrec 2007, pp. 514, € 30,00

Indice
Parte prima DAL PRIMO DOPOGUERRA ALL:OCCUPAZIONE TEDESCA
di Adriana Lotto
I. Amministrazione provinciale e ricostruzione nel primo dopoguerra (1918-1922)
1. Tra intervento dello Stato e iniziativa locale: i problemi della ricostruzione
2. La ripresa dell’attività del consiglio provinciale
3. 1920: l’anno della svolta
4. I socialisti alla guida della deputazione
II. Amministrazione straordinaria e consolidamento del fascismo (1922-1928)
1. Le commissioni reali e il dibattito nazionale sulle Province
2. L’operato delle commissioni reali straordinarie
3. Il Palazzo del Littorio
III. Amministrazione provinciale, presidi e rettori (1929-1945)
1. Il nuovo ordinamento delle Province e la riforma della finanza locale
2. L’operato dei primi tre rettorati
3. La guerra e l’occupazione tedesca
Parte seconda DALLA LIBERAZIONE AGLI ANNI SETTANTA
di Agostino Amantia
IV. Deputazione provinciale, politica e società nel secondo dopoguerra (1945-1951)
1. Scenari del dopo-conflitto
2. “Un’accolta di patrioti”. Deputazione provinciale, CLN e partiti dopo la liberazione
3. Un convegno per la montagna
4. “Provincia o Regione?” La ripresa del dibattito sulle autonomie locali e il ruolo della Provincia
5. Tea politica e amministrazione: verso il 18 aprile
6. Amministrazione provinciale e ricostruzione
V. Forze politiche e scelte amministrative tra gli anni Cinquanta e Sessanta (1951-1964)
1. Elezioni provinciali e politica locale
2. Un lungo monocolore, una lunga presidenza
3. II consiglio provinciale e i problemi della montagna
4. Tra il Vajont e il dopo-Vajont
VI. Dalla Provincia alla Regione (1965-1972)
1. Un nuovo quadro politico
2. Tra sviluppo e marginalità
3. La grande alluvione: una nuova emergenza
4. Una regione per la montagna: la Regione delle Dolomiti
5. Alternanze e avvicendamenti: da Orsini a Fontana
6. II ritorno di Orsini: epilogo
Parte terza DAGLI ANNI SETTANTA AL DUEMILA
di Maurizio Busatta
VII. Gli anni del “centrismo” (1972-1980)
1. La giunta Baratto
2. Due giunte a guida PSDI
VIII. Centrosinistra a geometria variabile (1980-1990)
1. La giunta Costantini
2. La giunta Daurù
IX. La stagione delle riforme (1990-2004)
1. 1990-1995: tre volte De Bona
2. 1995-1999: la “prima” elezione diretta
3. 1999-2004: di nuovo De Bona
CONCLUSIONI
di Gian Candido De Martin
Verso un “nuovo” ruolo della Provincia
Cronologia essenziale
Indice dei nomi


Coordinamento provinciale per la pace – Belluno (a cura di), La 39fuoripace delle donne. Esperienze e riflessioni di donne per la pace, Coordinamento provinciale per la pace/Belluno- Isbrec – Provincia di Belluno – Commissione provinciale Pari Opportunità s.d. [2006], pp. 72, € 5,00

Indice
Presentazione di Mariarosa Ceccon
Introduzione di Coordinamento provinciale per la pace-Belluno
Dentro, dopo, oltre la bipolarità uomo-donna verso una cultura di pace di Giovanna Providenti
La donna e la pace di Federica Curzi
Genere e conflitti di Maria Giuseppina Di Rienzo
Donne e nonviolenza: un breve percorso (tra memoria e bibliografia) dagli anni settanta ad oggi di Angela Dogliotti Marasso
Disarmanti in cammino di Monica Lanfranco
Intervista a Elena Liotta
Intervista a Giancarla Codrignani
Guerra: scelta culturale e politica di Mariolina Meiorin
La pace 6 una fragile farfalla di Floriana Lipparini
La pace delle donne di Bruna Peyrot
Qualche riflessione su donne e violenza di Adriana Lotto
Pace: una questione di genere? di Francesca Battista
Etty Hillesum: una testimone esemplare di Nadia Neri
Una pratica di non violenza radicale: il rifiuto dell’odio in Etty Hillesum di Wanda Tommasi
La passione nonviolenta in Maria Erminia Satta di Rosanna Pala
Elisa Nivola e Aldo Capitini di Maria Erminia Satta
Io, donna, madre, moglie e attivista per i diritti umani di Maria Teresa Vedana
Le donne e la pace di Bassima Awad
Ci rifiutiamo di essere nemiche di Sumaya Farhat-Naser e Gila Svirsky


34fuoriGiuseppe Fontana, I patrioti della città del Piave, Comitato Provinciale Bellunese per il 60° anniversario della Liberazione, rist. an., 2005, pp. 82, € 8,00

Indice
Presentazione di Ermano De Col
Quel 28 aprile di Giorgio Granzotto
Capitolo I – I Martiri
Il Bosco delle Castagne L’esecuzione
Il Sabato di Passione

Sull’ara dei Martini
Il boia
Capitolo II – I nostri caduti
Apoteosi
Capitolo III – La lotta per la liberazione
Giovedì 26 aprile 1945
Gioz
La vita in città
I primi disertori
La mobilitazione
Venerdì 27 aprile 1945
Sabotaggio alla Speer
La morte di Lupo
Sabato 28 aprile 1945
I fuggiaschi della pianura
Si perquisisce per le vie
L’assalto alle carceri
La lotta del 2° Settore
In Piazza delle Erbe
La resa dei gendarmi della Catullo
I prigionieri
Domenica 29 aprile 1945
L’azione del 4° Settore
La critica situazione del Comando Piazza
Gli ultimi fascisti repubblicani
Lunedì 30 aprile 1945
La lotta nella città
Il servizio dell’Intendenza
Martedì 1° maggio 1945
Ai lati dell’Ardo
In Piazza Marconi
Nell’Oltrardo
Trattative
Mercoledì 2 maggio 1945
L’ultimo capitolo
Capitolo IV – Prima dell’insurrezione
L’origine
Il Comando della Piazza
La morte di Spirito
Mato
L’uccisione di Varzi
L’avventura di Nemo
Capitolo V – “Belluno patriottica”
Come nacque
… come visse …
e come morì
Capitolo VI – I nostri feriti
Capitolo VII – Il Comando della Piazza
La formazione in data 1° maggio 1945


33fuoriMario Svaluto Moreolo (a cura di), Cent’anni di calcio a Belluno, Isbrec 2005, pp. 272, € 22,00

Indice
Il traguardo di un secolo di Ermano De Col
Palestra di vita di Sergio Reolon
Nota del curatore
Il tempo, lo spazio, il destino: la sfera e i suoi rituali di Francesco Piero Franchi
Il calcio bellunese dagli esordi alla seconda guerra mondiale di Ferruccio Vendramini
Dalla Liberazione alla fusione con I’Unione Sportiva Ponte nelle Alpi di Roberto Bona
Dal 1998 ad oggi di Roberto Padrin
Tifo e tifosi
Squadre minori e tornei
Presidenti e allenatori dell’A.C. Belluno (1905-2005)
Elenco dei giocatori che hanno militato nell’ A.C. Belluno (1905-2005)


29fuoriGiuseppe Agnoli, La posta tedesca nelle Zone di Operazioni dell’Alpenvorland e del Litorale Adriatico (1943-1945), Isbrec 2005, pp. 272, € 22,00

Indice
Prefazione
Carta geografica schematica delle Zone di Operazioni
Le motivazioni tedesche all’occupazione dell’Italia
Parte Prima. (La posta da Campo Tedesca nell’Alpenvorland)
Premesse sulla Feldpost nell’Alpenvorland

Elenco numeri di Feldpost in Provincia di Bolzano, Trento e Belluno, e la Feldpost in Provincia di Bolzano; documentazione
La Feldpost in Provincia di Trento; documentazione
La Feldpost in Provincia di Belluno; dirigenza Gendarmeria ed S.S.
Testimonianze postali della presenza della Gendarmeria e delle “S.S.” polizia in Belluno; documentazione
Brevi note storiche: Sappada (Bladen)
Gli annulli muti di Feldpost con lettere
Il reclutamento dei residenti delle tre Provincie dell’ Alpenvorland nelle organizzazioni militari tedesche
Chiamata al lavoro in alternativa al Servizio di Leva
La Posta da Campo Tedesca diretta alle località dell’Alpenvorland (Feldpost nach Alpenvorland)
Terminologia postale tedesca
Brevi note storiche: il piano Ruk
Parte Seconda (II Servizio Postale Ufficiale Tedesco nell’Alpenvorland) (Deutsche Dienstpost Alpenvorland)
Dislocazione funzionale nel territorio del DDP-Alpenvorland
Annullatori postali del DDP nelle Provincie di Bolzano, Trento e Belluno
Le succursale degli uffici postali Zweig-Diestpostamt
Sigilli in uso agli uffici postali Alpenvorland
Contratto di assunzione personale nel DDP
Timbri lineari
Annotazioni sugli usi operativi del Servizio Postale Tedesco alla data del 01.02.1945 (testo tedesco e traduzione in lingua italiana)
Contrassegni della posta raccomandata e di frontespizio (timbri lineari)
Ricevute di spedizione oggetti postali tramite DDP
Esempi di posta raccomandata DDP e timbri vari di corrispondenza
Le Agenzie Postali nella Provincia di Bolzano (Dienstpoststellen)
Le succursali postali e gli uffici postali periferici nella Provincia di Bolzano (Dienstposthilfsstellen)
Il servizio vaglia postali nell’Alpenvorland e nel Litorale Adriatico
Pacchi postali tramite DDP
La posta dei prigionieri di guerra
La posta amministrativa delle Istituzioni tedesche
Il Servizio Postale italiano nell’Alpenvorland
Parte Terza (II Servizio Postale Ufficiale Tedesco nella Zona del Litorale Adriatico)
Il Servizio Postale Tedesco (Posta di Servizio “DDP-Adria”)
La posta di servizio delle Istituzioni Tedesche nella Zona Adria
Ufficio DDP-Adria di Tarvisio (documentazione postale)
Documentazione storica: ordinanza del Gauleiter n° 5 del 26.10.1943
Parte Quarta (La Posta da Campo Tedesca nella Zona del Litorale Adriatico)
Generalità
Timbri postali Feldpost e sigilli di Reparto
Feldpost tramite il Servizio Postale Italiano
Numeri di Feldpost riscontrati nella corrispondenza
Documentazione storica: ordinanza n° 8 del Gauleiter in data 07.12.1943


32fuoriAgostino Amantia (a cura di), Storia dell’amministrazione provinciale di Belluno. III. Documenti, memorie, repertori, Provincia di Belluno – Isbrec 2004, pp. 318, € 25,00

Indice
Nota del curatore
Parte prima DOCUMENTI
1. Verbale di insediamento del primo Consiglio provinciale
2. Relazione sui ricorsi contro la classificazione delle strade della Provincia e proposte relative

3. Relazione sull’andamento dell’amministrazione provinciale nel 1874
4. Relazione sulla spesa per gli alienati poveri
5. Memoria sul servizio degli esposti
6. Relazione sull’andamento dell’Amministrazione provinciale nell’esercizio 1911
7. Relazione del primo Commissario governativo in sede extraterritoriale Comm. Edoardo Coletti
8. Relazione del secondo Commissario governativo in sede extraterritoriale Comm. Gustavo Protti
9. Verbale della seduta della Deputazione provinciale del 31 ottobre 1922
10. Verbale della cerimonia di insediamento della nuova amministrazione provinciale ordinaria
11. Verbale della seduta della Deputazione provinciale del 19 maggio 1945
12. Regolamento per il Consiglio provinciale deliberato nella seduta del 10 novembre 1952
13. Verbale della seduta del Consiglio provinciale del 25 gennaio 1954
14. Verbale della seduta del Consiglio provinciale dell’ 11 ottobre 1963
15. Verbale della seduta del Consiglio provinciale del 13 novembre 1966
Parte seconda MEMORIE
Elio Zovi, Vicende di vita amministrativa provinciale rivisitate da un vecchio testimone
Gioachino Svaluto Moreolo, Un’iniziativa della Provincia di Belluno per l’agricoltura di montagna: il Centro Provinciale per il risanamento del bestiame
Ermanno Gaspari, La viabilità provinciale dagli anni Settanta al Duemila
Renzo Fant, Nuove funzioni della Provincia tra gli anni Ottanta e Novanta
Paolo Centelleghe, La Provincia e la tutela dell’ambiente
Giorgio Squarcina, Verso un’autonomia possibile
Parte terza CONSIGLI, DEPUTAZIONI E GIUNTE DELLA PROVINCIA DI BELLUNO
Raffaella Gabrieli, Consigli, deputazioni e rettorati della Provincia di Belluno (1867 – 1950)
Silvia Miscellaneo, Consigli e Giunte della Provincia di Belluno (1951-2003)
Parte quarta LE CARTE E L’ARCHIVIO
Silvia Miscellaneo, Breve guida all’archivio storico della Provincia


 31fuoriFerruccio Vendramini, Storia dell’amministrazione provinciale di Belluno. I. Dall’annessione alla Grande Guerra (1866-1918), Provincia di Belluno – Isbrec 2004, pp. 408, € 30,00

Indice
Presentazione
Premessa
Capitolo I Il territorio della Provincia di Belluno
Capitolo II Tra Impero asburgico e Regno d’Italia
Capitolo III I primi passi dell’amministrazione provinciale

Capitolo IV I problemi della Provincia e le campagne stampa dei periodici locali
Capitolo V Economia e politica dopo l’annessione. Nuovi soggetti in ambito provinciale
Capitolo VI Per mettere in circolo risorse e prodotti occorrono strade e ferrovia
Capitolo VII Il terremoto del 1873. La forza di ricostruire, il dibattito sull’esistente, suggerimenti ed iniziative per il futuro
Capitolo VIII Rinfocolano le polemiche tra i circondari (1875-79)
Capitolo IX I primi anni ’80 e la grande alluvione
Capitolo X Attorno alla seconda metà degli anni ’80
Capitolo XI La riforma Crispi (1888) e il rischio di delegittimazione della Provincia di Belluno
Capitolo XII La Provincia nell’ultimo scorcio dell’Ottocento
Capitolo XIII I primi anni del nuovo secolo
Capitolo XIV La presidenza Zasso tra il 1905 e il 1910
Capitolo XV L’amministrazione provinciale prima e nel corso della Grande Guerra
Cronologia essenziale
Indice dei nomi del testo
Abbreviazioni principali


29fuoribisAntonio Lazzarini (a cura di), Disboscamento montano e politiche territoriali. Alpi e Appennini dal Settecento al Duemila, Franco Angeli – Isbrec – Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa 2002, pp. 598, € 31,00

II volume raccoglie gli atti del convegno che si è svolto dal 5 al 7 aprile 2001 a Vicenza, nella sede dell’Istituto per le ricerche di storia sociale e religiosa, in preparazione al 2002, proclamato dalle Nazioni Unite «Anno internazionale delle montagne». Vengono affrontate diverse problematiche (di carattere ambientale, economico, demografico, culturale e sociale) relative ai nessi tra boschi e territorio, centrando l’attenzione su cause ed effetti dei processi di diboscamento delle aree montane e su valori e limiti delle politiche statali in campo forestale. Privilegiando l’ottica regionale e l’approccio comparativo, intorno a tali questioni si confrontano studiosi di diverse discipline e di varie zone d’Italia, prendendo le mosse dal secondo Settecento (quando nasce la scienza delle foreste e il tema del diboscamento comincia ad imporsi all’opinione pubblica), soffermandosi sui primi decenni dell’Ottocento (quando gli stati preunitari, anche per influsso delle dominazioni straniere, danno vita a legislazioni forestali organiche e costituiscono amministrazioni boschive di tipo moderno) per arrivare alle leggi dell’Italia unita, al dibattito culturale e politico che le accompagna, alle iniziative intraprese e realizzate nel corso del tempo dallo Stato nazionale. Una tavola rotonda sui problemi di oggi, certo assai diversi da quelli del passato, e sulle possibili prospettive per il futuro conclude i lavori del convegno, esplorando le proposte per una valorizzazione delle risorse forestali che risponda alle esigenze attuali.

L’autore:
Antonio Lazzarini, veneziano, insegna Storia contemporanea all’Università di Padova. Si e occupato prevalentemente dell’area veneta fra Settecento e Novecento, con particolare attenzione alle tematiche ambientali ed economiche, sociali e demografiche. Ha scritto fra l’altro: Campagne venete ed emigrazione di massa (1866-1900) (Vicenza 1981); Fra terra e acqua. L’azienda risicola di una famiglia veneziana nel Delta del Po, in 2 volumi (Roma 1990 e 1995). Per Angeli ha pubblicato Contadini e agricoltura. L’inchiesta Jacini nel Veneto (Milano 1983) e Fra tradizione e innovazione. Studi su agricoltura e società rurale nel Veneto dell’Ottocento (Milano 1998).


28fuoribisWerther Romani (a cura di), Giovanna Zangrandi. Donna, scrittrice, Edizioni Aspasia – Iresbo – Isbrec 2000, pp. 204, € 11,00

Giovanna Zangrandi (pseudonimo di Alma Bevilacqua), nata a Galliera (Bologna) nel 1910, dal 1934 lino alla morte (1988) è vissuta nel Veneto, tra Cortina e Borca di Cadore. Dopo essere stata staffetta partigiana coraggiosa e instancabile durante la guerra, negli anni successivi si dedicò completamente alla scrittura, raggiungendo una buona notorietà col suo primo romanzo, I Brusaz (Mondadori, 1954), e poi con varie altre opere, fra le quali spiccano il diario partigiano (I giorni veri, Mondadori, 1963), uno dei capolavori della letteratura della Resistenza, e la raccolta di racconti Anni con Attila (Mondadori, 1966). Una lunga malattia la isola quasi completamente negli ultimi vent’anni della sua vita, confinandola, anche come scrittrice, in un immeritato oblio. Riscoperta in anni recenti soprattutto da studiose che si occupano di scrittura femminile, oggi comincia ad essere considerate come una delle voci più singolari e genuine della nostra letteratura del secondo Novecento. Nel 1998, a dieci anni dalla morte, e in occasione della nuova edizione dei Giorni veri (“Le Mani”, Recco-Genova), gli Istituti storici della Resistenza di Bologna (ISREBO) e di Belluno (ISBREC) le hanno dedicato un convegno, in cui sono state presentate le relazioni che — rielaborate e arricchite di nuovi contributi, oltre che di una documentatissima bibliografia — costituiscono il presente volume.