Le montagne nere

L’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea organizza il corso di aggiornamento “Le montagne nere. La crisi dello Stato liberale e la nascita del fascismo in provincia di Belluno” volto ad indagare un momento di passaggio fondamentale nella storia locale e nazionale del XX secolo, ancora poco studiato per quanto attiene al nostro territorio. Il convegno, che affronterà la tematica da diversi punti di vista, politico, economico, culturale, ed è destinato a docenti di ogni ordine e grado e aperto agli studenti delle scuole superiori della provincia, si svolgerà presso l’aula magna dell’Istituto Secondario di II Grado “Catullo”, sito in via Garibaldi 10, a Belluno, il 30 ottobre 2015 dalle ore 8.45 alle ore 13.00 secondo il seguente programma.

 LE MONTAGNE NERE
La crisi dello Stato liberale e la nascita del fascismo in provincia di Belluno

interventi:

Ferruccio Vendramini, Il primo radicamento fascista a Belluno
Adriana Lotto, L’occupazione dolce
Francesco Piero Franchi, Premonizioni e rispecchiamenti: trascrizioni letterarie del proto fascismo bellunese
Vincenzo D’Alberto, Biennio rosso e biennio nero. La stampa locale tra il 1919 e il 1922
Gianmario Dal Molin, Dal clericalismo al clericofascismo
Toni Sirena, A chi l’acqua? A noi! Industria idroelettrica e fascismo in provincia di Belluno
Mirco Melanco, “Il grido dell’aquila”. Analisi del documentario prodromico della cinematografia in camicia nera
Giulia Albanese, Conclusioni

 I relatori

Ferruccio Vendramini è autore di numerosi saggi di storia locale, in particolare del XX secolo. Direttore per vent’anni dell’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea, ne ha fondato la rivista “Protagonisti”. È direttore responsabile di “Venetica” rivista degli Istituti per la storia della Resistenza di Belluno, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza. Ha promosso convegni di storia contemporanea, curandone gli atti. Ha fatto parte della segreteria dei direttori dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia ed è socio effettivo della Deputazione di Storia patria per le Venezie.

Adriana Lotto insegna Lettere presso il Liceo Scientifico “Galilei” di Belluno. Ha insegnato Storia contemporanea presso la Facoltà di Lingue straniere dello IULM di Milano, sede di Feltre, dal 1997 al 2003. Ha presieduto e presiede istituzioni culturali locali tra cui la Biblioteca Civica di Belluno, l’Isbrec e L’Associazione Culturale “Tina Merlin”. Ha diretto per dieci anni con Bruna Bianchi, e vi ha scritto, DEP Deportate, esuli, profughe, rivista telematica di studi sulla memoria femminile dell’Università di Venezia. Ha curato per l’Enciclopedia Italiana “G.Treccani” on-line quattro lezioni sulla Filosofia della differenza (2013). È autrice di libri, saggi e articoli di storia contemporanea, soprattutto su guerra e resistenza, emigrazione e deportazione, con particolare attenzione alla storia delle donne.

Francesco Piero Franchi, docente emerito di Lettere Classiche nei Licei di Stato, ha insegnato a Feltre, a Belluno e lungamente a Bologna, presso la cui Università ha conseguito il Dottorato in Italianistica; ha lavorato nel campo della storiografia e della letteratura veneta, soprattutto secentesca. Ha prodotto numerose pubblicazioni di storia e critica letteraria, con particolare attenzione alla produzione locale; è autore di La penna, la spada, le bandiere. Antologia ragionata della letteratura risorgimentale di Belluno, Feltre e Cadore (Isbrec, 2011).

Vincenzo D’Alberto, già docente di storia e filosofia nei Licei, studioso di storia locale e autore di interventi e scritti sui temi dell’emigrazione, del fascismo e dell’antifascismo. Tra i suoi lavori: Emigrazione e cultura locale (1985), Il rimedio dell’emigrazione (1988), Aspetti della politica economica provinciale prima e dopo il Vajont (1994), Note sulla crisi dell’antifascismo (“Protagonisti”, 2007). Fa parte del Comitato Scientifico dell’Isbrec e del Comitato di Redazione della rivista “Protagonisti”

Gianmario Dal Molin studioso di storia sociale e religiosa, socio fondatore dell’Istituto di storia sociale e di storia religiosa di Vicenza istituito da Gabriele De Rosa. Già docente di storia e filosofia nei Licei, vice direttore della Biblioteca Universitaria di Ca’ Foscari, dirigente regionale nei settori della cultura e dei rapporti con gli Enti locali e direttore generale dell’Ulss 2 di Feltre. Autore di una ottantina di monografie di carattere sia locale che nazionale. Fra i libri: I tedeschi nel Feltrino di don Antonio Scopel, Belluno 1963–1965, Le Visite pastorali nella Diocesi di Feltre dal 1857 al 1999, Roma 1978, Le Biografie feltrine di Giuseppe Biasuz, Feltre 1982, Storia dell’assistenza sociale a Firenze dall’Unità d’Italia alle Regioni, Padova 2002, I sacerdoti della diocesi di Feltre dalla Restaurazione al secondo dopoguerra (1850–1950), Storia di Feltre dalla caduta del potere temporale alla prima guerra mondiale, Feltre 2008.

Toni Sirena è giornalista e ha lavorato con diversi incarichi a Venezia, Padova, Belluno, Trento e Bolzano per i giornali della Finegil (gruppo Repubblica – L’Espresso). Da alcuni anni è in pensione e si dedica a ricerche storiche. Ha pubblicato alcuni libri tra i quali Uomini e alberi (Cierre, 2009), I delitti di Alleghe (Cierre, 2014), La montagna assassina (Cierre, 2010), Morte al tiranno (Cierre, 2011), Belluno in guerra 1915-1918 (De Bastiani, 2013), La provincia di Belluno. Una storia per immagini (Editoriale Programma, 2014). E’ membro del Direttivo dell’Isbrec.

Mirco Melanco è professore associato di cinema, televisione, fotografia e produzioni multimediali all’Università di Padova, dove insegna Cinematografia documentaria e Storia e teoria della sceneggiatura. Dal 1990 si interessa di storia del cinema applicata alla storia contemporanea o di studi sulle avanguardie cinematografiche come l’underground e il cinema di Andy Warhol. Ha scritto numerosi libri e saggi pubblicati da editori come la Fondazione Giovanni Agnelli,  Marsilio, Liguori, Einaudi. Oltre l’ottantina i documentari e le videoinstallazioni da lui dirette per mostre promosse da Istituzioni come Solomon R. Guggenheim Museum (New York), Triennale di Milano, Mart di Rovereto. Il suo documentario “La montagna infranta (Vajont 1963-2003)” ha vinto il Timelinefilm Festival 2014 per la sezione dedicata ai laboratori universitari europei di cui è docente presso il Dipartimento dei Beni Culturali.

Giulia Albanese è ricercatrice all’Università di Padova. In questi anni si è occupata di origini del fascismo, violenza politica e culture autoritarie. Attualmente lavora ad un progetto sull’Europa mediterranea negli anni ’20 del ’900. Tra le sue pubblicazioni: La marcia su Roma (Laterza, 2006); Alle origini del fascismo. La violenza politica a Venezia 1919-1922 (Il Poligrafo, 2001). È stata membro della redazione de «Il Mestiere di Storico» (2002-2010), fa parte della redazione di «Storica» (dal 2008) e di «Snodi» (dalla fondazione, nel 2007). Dalla primavera 2012 è membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia (Insmli). Collabora stabilmente con l’Istituto veneziano per la storia della resistenza e della società contemporanea (Iveser), di cui è attualmente vicepresidente.

 L’Isbrec è associato all’INSMLI (Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia), ente accreditato per la formazione degli insegnanti. Alla conclusione del corso, a tutti i docenti partecipanti verrà rilasciato un attestato di frequenza. La partecipazione al corso è libera e gratuita.