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Prossimi appuntamenti della rassegna Liberazione 80

Entra nell’ultima fase la rassegna Liberazione 80. Prima della conclusione prevista venerdì 25 luglio, questa settimana ci attendono tre appuntamenti.

Innanzitutto, Liberazione 80 ci porta a teatro con lo spettacolo “Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente”, un’opera teatrale scritta e portata in scena per la prima volta da Dario Fo e Franca Rame nel 1970. Tornerà a essere interpretata per noi, in via straordinaria, dopo oltre 15 anni dall’ultima volta.

Si tratta di un lavoro commovente e profondamente attuale, messo in scena da Mario Pirovano, allievo diretto e massimo interprete dei monologhi di Dario Fo.
Lo spettacolo è tratto da testimonianze di partigiani registrate negli anni ’60, raccontate da Pirovano con potenza espressiva, gestualità e umanità. Una narrazione che restituisce la Resistenza come esperienza concreta, fatta di uomini e donne, paure e sogni, sarcasmo e speranza.
L’evento si svolge con il patrocinio e la collaborazione della @fondazioneforame e si terrà in provincia con un doppio appuntamento:

  • Venerdì 18 luglio, alle ore 20.45 a Pieve di Cadore, presso l’Auditorium Cos.Mo
  • domenica 20 luglio alle ore 18.00 a Fonzaso, presso il Teatro Dolomiti Hub

Ingresso libero

Sabato 19 luglio, alle ore 20.45, presso l’Auditorium delle Canossiane a Feltre, incontreremo Emilio Gentile che ci parlerà de “L’invenzione del totalitarismo“.
Autore di uno studio complessivo sull’ideologia fascista, Emilio Gentile è uno dei massimi esperti di fascismo e si è a lungo occupato delle strutture istituzionali del fascismo, dell’organizzazione della politica e delle manifestazioni culturali. Ha inaugurato un nuovo filone di studi dedicati al totalitarismo e, con La via italiana al totalitarismo (1995) e con lavori degli anni successivi, ha indicato limiti dell’interpretazione secondo cui il fascismo italiano non sarebbe stato un regime totalitario.
È stato professore ordinario di storia contemporanea all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza” fino al 2012, quando è divenuto professore emerito; collabora a giornali e riviste. Ha insegnato in Australia, Francia e Stati Uniti.

Commemorazione dei partigiani caduti presso il Ponte di S. Felice

Organizzata dai Comuni di Sedico e Borgo Valbelluna con la collaborazione di Isbrec e Anpi, Fvl e Fiap, domenica 13 luglio 2025, alle ore 8.30, presso il Ponte di S. Felice (Borgo Valbelluna–Sedico) si svolgerà la consueta commemorazione degli undici partigiani uccisi in un’imboscata nazista la notte tra il 14 e il 15 luglio 1944.

I patrioti deceduti:
Bogo Alfonso “Kaiser”
Bogo Ermenegildo “Brusa”
Bortot Ernesto “Stanlio”
Dal Farra Enrico “Krich”
Dal Farra Giovanni “Febo”
Dal Farra Graziano “Susto”
De Salvador Samuele “Gigi”
Fenti Vittorino “Cagnara”
Praloran Aldo “Nike”
Tormen Vittorio “Gim”
Reolon Sebastiano “Baracca”

Programma
Ore 8.30 – Ponte di San Felice
Corteo, deposizione corone
orazione ufficiale di Alberto Botte

Ore 9:30 – Piazza Martiri – Bribano
Deposizione di una corona al Monumento ai Fratelli Salce

La cerimonia sarà accompagnata dall’esecuzione di brani musicali a cura del Banda “Società Filarmonica di Lentiai”.
Familiari dei Caduti, Autorità, Associazioni combattentistiche e popolazione sono invitati a partecipare.

Presentazione del libro “Il Coraggio e la passione”

Nel quadro delle celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione, Isbrec, Comune di San Vito di Cadore e Anpi organizzano la presentazione del libro “Il coraggio e la passione. Partigiani e patrioti riconosciuti nel Bellunese e militari bellunesi riconosciuti partigiani all’estero” curato da Franco Comin e Silvia Comin con la direzione scientifica di Enrico Bacchetti, Diego Cason e Adriana Lotto (Isbrec 2023).

L’incontro si terrà venerdì 11 luglio a San Vito di Cadore, presso la Sala “Asilo vecio” in Corso Italia 92/94 alle ore 18.00 e, dopo i saluti istituzionali, vedrà la partecipazione e gli interventi di curatori e coordinatori del progetto.

La cittadinanza è invitata

Il libro: frutto di cinque anni di ricerca, il libro raccoglie oltre 5000 schede che illustrano l’attività di partigiani e patrioti che operarono in provincia di Belluno e di bellunesi che presero parte alla lotta al nazi-fascismo all’estero. Al termine del secondo conflitto mondiale, quanti si impegnarono nella lotta di liberazione poterono fare richiesta di riconoscimento allo Stato italiano; ciò avrebbe dovuto consentire loro di ricevere, oltre al certificato, anche un riconoscimento economico e un aiuto nella difficile ricerca di una nuova occupazione nell’Italia libera.
I richiedenti dovettero presentare una domanda che venne vagliata da tre successive commissioni. Tale documentazione, conservata presso l’Archivio centrale dello Stato a Roma, è alla base del lavoro che verrà presentato, ma i ricercatori impegnati nel progetto si sono avvalsi anche dei documenti presenti presso l’Archivio di Stato di Belluno e l’Isbrec.
Il risultato di questo paziente lavoro di ricerca è nel volume edito cui dovrà far seguito un secondo tomo che raccoglierà anche i nomi di quanti operarono prevalentemente o esclusivamente in altre regioni e province italiane. Ma già ora è possibile restituire il quadro assai composito e articolato del partigianato bellunese, da una parte chiarendo sempre meglio la portata di tale fenomeno e dall’altra restituendo visibilità e offrendo un doveroso omaggio a quanti misero a repentaglio la propria vita (talvolta sino a perderla) nella lotta ai totalitarismi e in nome della democrazia.

Alpi ribelli – Liberazione 80 / 7

Settimo appuntamento della rassegna Liberazione 80. Sabato 28 giugno alle ore 18.30 presso il Centro culturale Silvio Guarnieri a Pedavena, interverrà Enrico Camanni parlando di “Alpi ribelli. La montagna come rifugio della Resistenza”. Una buona occasione per riflettere sul ruolo della montagna che tanta parte ebbe nella lotta di Liberazione in Italia e in particolare nel Bellunese, offrendo riparo e protezione a quegli italiani che decisero di lottare contro il nazi-fascismo.
Enrico Camanni, giornalista, scrittore e alpinista, ha fondato e diretto il mensile Alp e collabora con il quotidiano La stampa.

La rassegna Liberazione 80 è organizzata da diversi soggetti che vogliono celebrare gli 80 anni della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, con l’intento di verificare gli elementi di continuità e discontinuità che a partire dalla Lotta di Liberazione hanno segnato la storia dell’Italia repubblicana.

Ingresso libero

Il sigillo di sangue. Il contributo di sangue della resistenza italiana alla seconda guerra mondiale – Liberazione 80 / 6

Il sesto appuntamento della rassegna Liberazione 80 si terrà sabato 21 giugno alle ore ore 18.30 presso la Baia delle Sirene – Centro Ittiogenico in Alpago. L’appuntamento permetterà di riflettere sulla portata dell’impegno militare della Resistenza italiana, che fu, come noto, di assoluto rilievo. Di questi aspetti parlerà Marco Mondini, professore di Storia della Guerra e di Storia Contemporanea presso l’Università di Padova, nell’incontro dal titolo “Il sigillo di sangue. Il contributo di sangue della resistenza italiana alla seconda guerra mondiale”.
Come ebbe a dire il generale Alexander, responsabile del fronte italiano, in un documento dell’agosto del 1944: «Il movimento partigiano ha raggiunto proporzioni tali da rappresentare un fattore militare importante che avrà un ruolo di primo piano nella disfatta del nemico».

La rassegna Liberazione 80 è organizzata da diversi soggetti che vogliono celebrare gli 80 anni della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, con l’intento di verificare gli elementi di continuità e discontinuità che a partire dalla Lotta di Liberazione hanno segnato la storia dell’Italia repubblicana.

Ingresso libero

Voci partigiane. La Resistenza delle donne nella guerra di Liberazione – Liberazione 80 / 5

La rassegna Liberazione 80 è giunta al quinto appuntamento. Venerdì 20 giugno, alle ore 20.45, presso l’auditorium Mons. Vincenzo Savio di Agordo, Benedetta Tobagi parlerà di “Voci partigiane. La Resistenza delle donne nella guerra di Liberazione“.

Benedetta Tobagi, scrittrice e storica, è autrice del libro “La Resistenza delle donne”, vincitore del premio Campiello del 2022. L’incontro sarà l’occasione per parlare del ruolo femminile nella guerra di Liberazione. Non semplice supporto, non solo staffette, ma vera propria componente decisiva nel duro scontro contro il nazi-fascismo. Sarà dunque una vera e propria restituzione, un risarcimento per le tante donne straordinarie di cui è costellata la storia della Liberazione, sacrificate sull’altare della successiva epica resistenziale.

Ingresso libero

Liberazione 80 è una rassegna organizzata da

L’Europa che ancora non c’è. L’eredità incompiuta della Resistenza e del Manifesto di Ventotene – Liberazione 80 / 4

Quarto appuntamento della ressegna Liberazione 80. Venerdì 13 giugno, alle ore 20.45, presso la sala Tina Merlin di San Gregorio nelle Alpi per ragionare di Europa: di quale fu l’idea ispiratrice dei padri fondatori e quale il suo volto oggi. A parlarne sarà Piero Graglia con un intervento dal titolo “L’Europa che ancora non c’è. L’eredità incompiuta della Resistenza e del Manifesto di Ventotene“.

Ancora prima che scoppiasse la polemica parlamentare su Ventotene, mentre stavamo organizzazndo la rassegna, ci era venuto il desiderio di trattare delle radici antifasciste dell’Unione Europea; di Spinelli, del federalismo, di quella isola di confino da qui nacque il sogno europeo. Questo incontro dà forma al nostro desiderio, con uno dei migliori esponenti universitari e politici sul tema, quale è Piero Graglia, professore di Storia delle Relazioni internazionali, Presidente del Corso di laurea in Scienze internazionali e istituzioni europee dell’Università degli Studi di Milano Statale.

Ingresso libero

Ciclo “Italia: Nazione senza confini”. Incontro con Enzo Barnabà

Prosegue il ciclo di incontri organizzato per i 60 anni dell’Isbrec e dedicato al tema “Italia: nazione senza confini”. Il secondo appuntamento vedrà la partecipazione dello scrittore di saggi storici e romanziere Enzo Barnabà  martedì 10 giugno alle ore 17.00 presso la sala “Bianchi” a Belluno. Il tema dell’incontro, nonché del suo ultimo libro, sarà “Il sentiero della speranza. Storia e attualità della frontiera tra Italia e Francia”. Al centro del suo intervento la questione quanto mai attuale della permeabilità del confine italo-francese.

Ingresso libero

Se è vero, com’è vero, che i luoghi hanno una memoria, quella del fazzoletto di terra che si trova alla frontiera tra Ventimiglia e Mentone è straordinariamente intensa. Vi si intersecano mille storie di passaggi avventurosi: dai socialisti di fine Ottocento all’adolescente Curzio Malaparte che vuole recarsi in Francia per combattere contro i tedeschi, dagli ebrei in fuga dalle persecuzioni hitleriane, dal partigiano lentiaiese Augusto Mione che si reca rocambolescamente in Francia per salvare la famiglia e continuarvi la Resistenza (dopo la guerra, com’è noto, sarà il costruttore preferito da Le Curbusier), a Primo Levi che desidera incontrare il suo compagno di prigionia ad Auschwitz, fino ai terroristi rossi e neri negli anni di piombo. Bisogna sapere come evitare i passaggi più pericolosi, in particolare quello che, non a caso, è stato chiamato passo della Morte, per percorrere, qualche centinaio di metri più a destra, quello che la surreale toponomastica locale chiama passo del Paradiso.
Oggi, i sentieri alternativi ai valichi ufficiali vengono praticati dal “popolo della notte”. Chi proviene da Lampedusa o dalla rotta balcanica non vuole, di solito, restare in Italia. E Ventimiglia è il principale collo dell’imbuto in cui finisce chi cerca di lasciare la Penisola. Enzo Barnabà, storico punto di riferimento per i giornalisti di ogni nazionalità che si recano sul posto per i loro servizi, nel libro Il sentiero della speranza. Storia e attualità della frontiera tra Italia e Francia fornisce al lettore preziose informazioni che aiutano a capire questo fenomeno epocale.

Enzo Barnabà nato nel 1944 a Valguarnera (Enna), ha studiato lingua e letteratura francese a Napoli e a Montpellier e storia a Venezia e Genova. Ha insegnato lingua e letteratura francese in vari licei del Veneto (anche a Belluno), e della Liguria e ha svolto la funzione di aggiornatore dei docenti di lingua francese della provincia di Imperia. A Ventimiglia ha fondato il Circolo “Pier Paolo Pasolini. Ha svolto la funzione di lettore di lingua e letteratura italiana presso le Università di Aix-en-Provence e di insegnante-addetto culturale ad Abidjan (Costa d’Avorio), Scutari (Albania) e Niksic (Montenegro). Vive a Grimaldi di Ventimiglia. Tra i suoi libri: Fasci siciliani a Valguarnera (1981); Contextes. Grammaire française à l’usage des Italiens (1994); Le ventre du python, romanzo (2007); Il partigiano di Piazza dei Martiri (2013); Aigues-Mortes, il massacro degli italiani (2015); Il passo della morte. Storie e immagini di passaggio lungo la frontiera tra Italia e Francia (2019).

La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi

Nuovo appuntamento della rassegna “Liberazione 80” ideata per festeggiare gli 80 anni dalla fine della guerra di Liberazione. Il prossimo incontro è fissato per sabato 7 giugno alle ore 18.00 presso il Forte di Monte Ricco a Pieve di Cadore, quando Filippo Focardi parlerà de “La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi“.
Ingresso libero.

Sarà disponibile un servizio navetta con partenza dal piazzale di fronte al Museo dell’Occhiale. In caso di maltempo, l’evento si terrà presso l’Auditorium Cos.Mo.

Per conoscere i prossimi appuntamenti della rassegna, consulta il programma completo.

Filippo Focardi
Laureatosi nel 1993 in Lettere e Filosofia presso l’Università di Firenze, nel 2000 Filippo Focardi consegue il dottorato di ricerca in storia contemporanea presso l’Università di Torino. Successivamente si perfeziona presso l’Università di Colonia in Germania e presso l’Istituto storico germanico di Roma. Nel gennaio 2015 ha ottenuto l’abilitazione nazionale a Professore di Prima fascia per Storia contemporanea. Oggi insegna presso l’Università di Padova.
Fa parte del comitato di direzione della rivista “Ricerche storiche”, della redazione della rivista “Italia Contemporanea”; del consiglio direttivo della Società italiana per la storia contemporanea dell’area di lingua tedesca (Siscalt), del comitato scientifico di due collane (“Antidoti” edita da Viella e “Le ragioni di Clio” edita da Pacini). È direttore del Centro di Ateneo per la storia della resistenza e dell’età contemporanea dell’Università di Padova (ex Istituto veneto per la storia della Resistenza).
I suoi principali temi di ricerca sono la memoria del fascismo e della seconda guerra mondiale in Italia, le politiche della memoria in Europa, la questione della punizione dei criminali di guerra tedeschi in Italia e la questione della punizione dei criminali di guerra italiani, i risarcimenti alle vittime del nazionalsocialismo, i rapporti fra Italia e Germania dall’Ottocento ad oggi.
Pubblicazioni principali: La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi, Laterza,2005; Criminali di guerra in libertà. Un accordo segreto tra Italia e Repubblica federale tedesca, 1949-1955, Carocci, 2008; Il cattivo tedesco e il bravo italiano. La rimozione delle colpe della seconda guerra mondiale, Laterza, 2013, La guerra della memoria. La Resistenza nel dibattito politico italiano dal 1945 a oggi, Laterza 2020. Recentemente con Santo Peli ha curato il volume Resistenza. La guerra partigiana in Italia (1943-1945), Carocci 2025.

Albertina Brogliati. Partigiana, insegnante, pittrice

Venerdì 30 maggio alle ore 10.30 presso la sede dello Spi-CGil di Belluno, in viale Fantuzzi 13, avrà luogo l’inaugurazione della sala riunioni intitolata a Albertina Brogliati, gia partigiana, insegnante e pittrice. Durante l’incontro che sarà introdotto da Paola Cassandra (responsabile Coordinamento Donne Spi-Cgil Belluno), verrà ricordata la figura di Albertina Brogliati, il cui profilo sarà restituito attraverso gli interventi di Oscar De Pellegrin (Sindaco di Belluno), Maria Rita Gentilin (Segretaria generale Spi-Cgil Belluno), docenti e studenti del Liceo “Renier” di Belluno, Paola Salomon (Isbrec), Denise Casanova (Segretaria generale Cgil Belluno) e Nicoletta Biancardi (Segretaria generale Spi-Cgil Veneto).
L’iniziativa, che rientra tra le iniziative legate all’80° della Liberazione, è organizzata da Coordinamento Donne Spi-Cgil Belluno, Isbrec, Anpi Belluno e patrocinata dal Comune di Belluno.