Resistenza

Tipologia del livello di descrizione
complesso di fondi

Denominazione
Fondo fotografico Resistenza – Belluno

Estremi cronologici
[1943] – [1945] [con documenti dal 1936 e successivi al 1960]

Consistenza
Unità documentarie n. 1.359

Contenuto
Il complesso è costituito sia da fondi fotografici personali (n.12) sia da raccolte organizzate in fondi tematici (n.9), in entrambi la documentazione è stata organizzata in serie e catalogata a livello di singola unità documentaria. Nel caso di documentazione completamente sprovvista di didascalie o dati, la catalogazione è avvenuta a livello di serie. E’ possibile distinguere due momenti nelle riprese fotografiche: il periodo precedente la Liberazione, e quello immediatamente successivo, ovvero prima e dopo la fine dell’aprile 1945. Le immagini sono il frutto del lavoro di autori occasionali, si esclude che siano stati i comandi partigiani della zona a richiedere di documentare l’attività resistenziale. Come ricorda in una sua testimonianza Aldo Sirena, comandante della Brigata “Tollot”, era stato impartito l’ordine perentorio ai partigiani di non scattare fotografie, per la pericolosità che il ritrovamento del materiale da parte del nemico. È tuttavia possibile individuare attraverso le annotazioni presenti sul verso di alcune immagini e le testimonianze di chi ha vissuto quel periodo i nomi di alcuni autori, questi sono Arnoldo titolare di un laboratorio in piazza Piloni a Belluno e i vigili urbani Erminio Fontana e Gustavo Smali. Gran parte del materiale presente nell’archivio dell’Istituto passò per lo sviluppo e la stampa nel laboratorio di Arnoldo, questi in studio usava una camera a lastre formato 13×9 mentre per la documentazione esterna e i panorami ne utilizzava un’altra più maneggevole formato 6×9. I Vigili Urbani invece furono incaricati dal comando tedesco in città, in qualità di pubblici ufficiali, di curare l’organizzazione dei servizi cimiteriali per le vittime delle impiccagioni e delle fucilazioni. Gustavo Smali in realtà collaborò segretamente con la Resistenza e grazie alla copertura ufficiale che gli proveniva dall’essere un pubblico ufficiale potè costituire con la collaborazione dei vigili un archivio fotografico dei caduti che poteva ritrarre essendo autorizzato a stare sui luoghi delle esecuzioni. Fontana usava, un apparecchio Zeiss “mezzo formato” di proprietà del Comando dei Vigili Urbani. Nelle immagini scattate dai vigili è illustrato il capitolo più tragico della lotta di liberazione quello delle esecuzioni. Due sono quelle più documentate quella avvenuta nel Bosco delle Castagne in periferia di Belluno il 10 marzo 1945 e quella avvenuta in città in piazza Campedel (ora dei Martiri) il 17 marzo dello stesso anno. Le fotografia di altri caduti morti in scontri a fuoco o fucilati sono state anch’esse scattate dai Vigili Urbani. Oltre al nucleo delle esecuzioni si possono individuare altri temi, quello dei ritratti di gruppi di partigiani, quello delle cronache di guerra che documenta bombardamenti, rappresaglie, distruzione di opere pubbliche, incendi di paesi. Vi sono anche alcune foto che ritraggono soldati tedeschi probabilmente perquisite dai partigiani a qualche tedesco fatto prigioniero. Infine vi sono le fotografie dei festeggiamenti nelle giornate della Liberazione, a cui fanno seguito le cerimonie e i funarali uffciali dei partigiani. In particolare è documentato il funerale che si tenne nel Duomo di Belluno e la sfilata del 25 maggio 1945 giornata di consegna delle armi da parte delle formazioni partigiane agli Alleati. Documenta queste giornate l’album fotografico del capitano John Ross, ufficiale inglese che collaborava con i partigiani.

Storia archivistica
La documentazione, ad eccezione di quella realizzata dal Comando dei vigili urbani di Belluno pervenuta all’Isbrec per donazione di Gustavo Smali il 19 giugno del 1985, è stata donata per volontà di singole persone o raccolta in alcuni precisi momenti. Il primo in occasione di una mostra fotografica sul movimento di liberazione che si tenne nel 1960 organizzata dal Comitato provinciale della Resistenza; il secondo nel 1975 quando venne allestita un’altra mostra fotografica in occasione del 30° anniversario della Resistenza; il terzo nel 1985 quando venne allestita la mostra “Memoria e immagini di storia bellunese. Dal 1875 al 1945” e infine nel 1986 con la mostra “Dalla liberazione alla Repubblica in provincia di Belluno. 1945 -46”. Una prima catalogazione dei documenti fotografici venne realizzata da Attilia Troian che li suddivise approssimativamente in raccoglitori in base al soggetto riprodotto. Non sono divisi gli originali dalle copie e manca una datazione precisa affidata esclusivamente o alla didascalia presente sul verso della foto o dalla testimonianza di qualche persona. Il nucleo che riguarda la Resistenza fu successivamente riordinato e catalogato da Sergio Fant nel 1990.

A cura di Franca Cosmai

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