Novecento

Adriana Lotto (a cura di), Una provincia di montagna di fronte al fascismo. Il caso bellunese, Isbrec 2017, pp. 208, € 15,00
I contributi raccolti in questo volume sono l’esito del convegno “Le montagne nere. La crisi dello stato liberale e la nascita del fascismo in provincia di Belluno” tenutosi a Belluno il 30 ottobre 2015. In quella circostanza, per iniziativa dell’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea, sette studiosi afferenti all’Isbrec si confrontarono sul tema delle origini del fascismo nel bellunese, primo tentativo di questo genere per questo territorio. «Ha ancora senso continuare a studiare le origini locali del fascismo? Ci sono ancora nuovi studi da fare? Il volume che qui presento permette di rispondere affermativamente a entrambe le domande, sia dal punto di vista empirico, dei fatti, che dal punto di vista del metodo. Non vi è dubbio, infatti, che il fascismo, e le origini del fascismo, continuino ad essere tra i temi maggiormente affrontati negli studi storici italiani, malgrado l’interesse dell’opinione pubblica su questi temi sia forse inferiore rispetto al passato. Tuttavia per gli studiosi e anche per i lettori di questa storia, questi anni continuano ad essere un laboratorio fondamentale per pensare ai limiti del liberalismo e della democrazia e alle ragioni dello sviluppo di movimenti autoritarie fascisti. Se, dal punto di vista della ricerca, negli ultimi anni maggiore attenzione è stata dedicata alla violenza alle origini del fascismo, e i riflessi di questo sviluppo sono ben evidenti anche nei pezzi qui presentati, la cifra di diversi di questi studi permette di utilizzare una lente diversa con cui guardare a questo tema, ossia lo spazio e il ruolo degli individui, con le loro storie, che si proiettano nel passato, ma anche nel futuro, negli anni del successo ma anche della crisi del movimento fascista.» (dall’introduzione di Giulia Albanese)

Autori e saggi
Giulia Albanese, Introduzione – Mirco Melanco, Il grido dell’aquila. Analisi del film-documentario prodromico della cinematografia in camicia nera – Ferruccio Vendramini, Il fascismo a Belluno primae dopo la marcia su Roma, tra violenza politica e propaganda di massa – Adriana Lotto, L’occupazione dolce – Francesco Piero Franchi, Personalità oplitiche: per la ricognizione di alcuni protagonisti del protofascismo bellunese – Vincenzo D’Alberto, Tra biennio rosso e biennio nera La stampa locale – Gianmario Dal Molin, Dal clericalismo al derico-faxismo in provin-cia di Belluno – Toni Sirena, A chi l’acqua? A noi! Gli industriali idroelettrici di fronte al primo fascismo

 


 
 
 

Fenovecento7rruccio Vendramini, Guerra e politica in clandestinità. Documenti del CLN mandamentale di Feltre (1943-1945), Isbrec 2006, pp. 311, € 14,00
Dopo i verbali del CLN feltrino del dopo libera­zione, editi nel 2004, viene pubblicata in questo volume una raccolta di documenti che copre il periodo conclusivo della guerra. Si tratta di un corpus non del tutto omogeneo, su cui occorre esercitare l’analisi critica in quanto prodotto da un solo esponente del CLN, il comunista “Tizio”, che per parecchi mesi tenne in vita da solo quell’organismo per sua natura collegiale e paritetico. Attraverso di esso, si può entrare nelle vicende del CLN clandestino di Feltre e prendere coscienza dei problemi cruciali che emergono nel periodo più duro della lotta di resistenza, quello successivo ai grandi rastrellamenti dell’ottobre 1944, quando si riacutizza la diatriba sulle strategie di lotta fra quanti sono chiamati ad opporsi agli occupanti. Il materiale è utile anche perché si snoda tra cronaca giornaliera e carteggi con i comandanti militari e i responsabili del PCI, redatti quando incalzava­no eventi drammatici. Si apre, così uno squarcio efficace sulla vita quotidiana della popolazione montanara in guerra, esposta alla violenza e alle minacce degli occupanti nazifascisti.

L’autore
Ferruccio Vendramini è nato a Belluno il 15 marzo 1933. È autore di numerosi saggi di storia locale. Già direttore dell’Isbrec, ne ha fondato la rivista, “Protagonisti”, nel 1980. Ha promosso convegni di storia contemporanea, curandone gli atti. Ha fatto parte della segreteria dei direttori dell’Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia. È presidente onorario dell’Associazione Veneta per la Storia Locale ed è stato recentemente chiamato a far parte del consiglio direttivo della Deputazione per la storia patria delle Venezie. Ha ricevuto dall’Amministrazione comunale di Belluno il premio della città, intitolato a S. Martino.

 


 
 
 

6novecentoGiovanni De Donà, Walter Musizza, Guerra e resistenza in Cadore. Cronache di venti mesi di lotta tra Pelmo e Peralba, Isbrec 2005, pp. 429, esaurito

Nel volume, pubblicato dall’Isbrec, con il patrocinio del Comune di Pieve di Cadore, in occasione del 60° anniversario della liberazione, gli autori ripercorrono le vicende vissute dai cadorini durante l’occupazione tedesca, dalle prime azioni militari e dall’arrivo dei combattenti dalla pianura e delle missioni alleate, ai rastrellamenti, alle battaglie, agli internamenti, agli incendi, fino alla liberazione. A tal fine, hanno effettuato ricerche in archivi e biblioteche, recuperato archivi partigiani, insieme a centinaia di foto, e intervistato i protagonisti. In tal modo, attraverso la loro preziosa testimonianza, le generazioni che erano in armi hanno potuto partecipare a scrivere concretamente la storia di quel terribile periodo.

Gli autori
Giovanni De Dona,
di Vigo di Cadere, e Walter Musizza, docente goriziano, si occupano da tempo di storia cadorina. In circa vent’anni di fattiva ricerca e mutua collaborazione hanno pubblicato numerosi saggi e ricerche, tra cui Le fortificazioni del Cadore in 4 volumi (1985-90), Appunti storici sui Pievani di Vigo (1991), Carducci e il Cadore (1992), Cridola 1944-45 (1996), Lorenzago nell’anno dell’invasione 1917-18 (1997), L’Oltrepiave nel Risorgimento nazionale. 1848 (1998), Dalle Dolomiti al Grappa – La ritirata della IV Armata dal Cadere (1999), 1848 – Una breve primavera di libertà (2000),Margherita una Regina sulle Dolomiti (2002), Alpini cadorini sul fronte greco-albanese (2003), Il compagno Ludi – autobiografia di un partigiano sudtirolese (2005). Nel 1989 e nel 2004 hanno realizzato alcuni documentari televisivi sulle fortificazioni del Cadore nella Grande Guerra, per la cui valorizzazione storica e turistica da tempo si battono pubblicando numerosi articoli su diversi giornali e riviste. Collaborano inoltre con molte testate locali, tra cui “II Corriere delle Alpi”, “L’Amico del Popolo”, “II Cadore”, “Dolomiti”. Nel 2002 sono stati insigniti del “Riconoscimento di merito ANA Cadore”.