Archivio mensile:Ottobre 2018

Centenario della conclusione della Grande Guerra

In occasione della celebrazione della conclusione della Grande Guerra, l’Isbrec e il Comune di Belluno vi invitano alla presentazione dell’opuscolo di Roberto Mezzacasa La liberazione di Belluno. 1° novembre 1918. L’appuntamento è sabato 20 ottobre alle ore 18.00, presso la Sala consiliare del Municipio di Belluno.liberazione002
A quanti interverranno verrà donata una copia dell’opuscolo.

L’iniziativa si collega all’evento “Sulle orme delle truppe italiane“, che si svolgerà il 27 e 28 ottobre quando avranno luogo due camminate sulle tracce dei soldati italiani per primi entrati in città.

Visualizza l’invito Invito presentazione libretto qui

 

Ilario Venturoli. Una vita fra politica e sociale

Lunedì 15 ottobre, alle ore 15.00, presso la sala Consiliare del Municipio di Longarone, verrà presentato il libro Ilario Venturoli. Una vita fra politica e sociale di Ferruccio Vendramini e Enrico Bacchetti (Isbrec, 2018).

Presenta:
Enrico BacchettiVenturoli

Intervengono:
Roberto Padrin (Sindaco di Longarone)
Renato Bressan (Segretario Generale Spi-Cil Belluno)
Guido Mattera (Presidente Federconsumatori Belluno)

Conclude:
Emilio Viafora (Presidente Nazionale Federconsumatori)

Nelle pagine del libro viene ricostruito il profilo pubblico di Ilario Venturoli nel suo impegno sia politico-amministrativo quale sindaco del Comune di Longarone, sia pure sindacale quale Segretario pro-tempore di Federconsumatori di Belluno. Quella che emerge è la figura di un uomo fortemente ancorato a valori democratici, che interpreta con rigore il proprio ruolo sempre a servizio della comunità e delle persone che si rivolgono a lui.
Un “foresto” profondamente legato alla sua terra d’adozione che anche ad età molto avanzata continua a credere nei progetti che segue con tenacia guardando sempre avanti con puro spirito di servizio tipico di una generazione che, formatasi politicamente dopo la caduta del fascismo, crede che più importanti delle persone siano gli ideali che esse incarnano.

Ilario Venturoli nasce a Poggio Renatico (Ferrara) l’1 maggio 1926. A Longarone, dove si reca per motivi di salute, incontra Caterina Olivier e dal loro matrimonio nascono i figli Antonio e Massimo. Si stabilisce con la famiglia a Codissago e lavora come impiegato presso la Ducati/Procond di Longarone. Impegnato politicamente nel Pci (amministrerà la Federazione provinciale del partito nella seconda metà degli anni ’80), nel 1980 partecipa alle elezioni amministrative di Longarone con una coalizione che ottiene la maggioranza; dopo la breve parentesi di Vittorio Sacchet, nel gennaio del 1981 diviene Sindaco interrompendo sino allo scadere del quinquennio (11 giugno 1985) una serie di quattro mandati di Gioachino Bratti (Dc). Tra la fine degli anni Novanta e il 2004 assume, all’interno della Camera del Lavoro di Belluno, la carica di Segretario pro-tempore di Federconsumatori provinciale, lavorando tenacemente al consolidamento di una struttura provinciale nata formalmente solo nel 1996. Ilario Venturoli muore l’11 novembre 2017.

Centenario della liberazione di Belluno

Sulle orme delle truppe italiane

Nel Centenario della conclusione della Grande guerra e della liberazione della città di Belluno, il 27 e 28 ottobre si svolgeranno due camminate sulle tracce dei soldati italiani per primi entrati in città. L’iniziativa, aperta al pubblico e nata dalla collaborazione tra Comune di Belluno, Comune di Limana, Isbrec, Cai di Belluno, Ana e Aics, prevede una prima tappa, il 27 ottobre, riservata ai soci Cai, da Revine a Valmorel, e una seconda, il 28 ottobre e previa iscrizione, da Valmorel a Belluno.

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Programma delle due giornate

Sabato 27 ottobre
Camminata da Revine a Valmorel, lungo la Strada delle Musse (sentiero CAI n. 1032), riservata alle persone dotate di assicurazione propria contro gli infortuni riconducibili alla pratica dell’escursionismo in montagna e ai gruppi Cai.
Ore 8.30
Ritrovo a Revine, all’incrocio tra Via Roma (SP 35) e Via delle Lame
Ore 9.00
partenza da Revine
Ore 12÷12.30
Arrivo a Pian de le Femene e sosta pranzo
Ore 13.30
Partenza da Pian de le Femene
Ore 15.30
Arrivo a Valmorel. Sarà garantito il recupero delle auto rimaste a Revine che saranno poi parcheggiate a Belluno e gli autisti saranno riportati a Valmorel o alla “Casermetta”
Ore 18.30
D
eposizione di un mazzo di fiori presso la lapide ai caduti 15/18, posta sul retro della cappella dedicata a Sant’Antonio, a cura del Comune di Limana
Ore 19.00
Per chi lo desidera cena a Valmorel
Ore 20.00
Manifestazione gratuita e aperta a tutti, presso il “Centro Natura e Cultura al Vejò” di Valmorel, durante la quale si parlerà, con l’ausilio d’immagini, della liberazione di Belluno del 1° novembre 1918

Domenica 28 ottobre
Camminata da Valpiana a Belluno, aperta a tutti previa iscrizione.
Ore 8.00
Ritrovo a Valpiana presso la “Baita Alpina” con registrazione dei partecipanti. Il/i gruppi arrivati a Valmorel il giorno precedente dovranno anch’essi riunirsi alle ore 8 nella piazzetta del paese e partire alla volta di Valpiana
Ore 9.00
Partenza di tutti i gruppi da Valpiana
Ore 9.45
Breve sosta a Ceresera per spiegare le ragioni del passaggio per questa località
Ore 10.15
Attraversamento del Torrente Cicogna sul ponte della località Col dei Fornei. Per evitare il lungo percorso stradale da Ceresera a Castoi, se sarà possibile, guaderemo il torrente in luogo sicuro
Ore 11.00
Passaggio per Castoi e deposizione di un mazzo di fiori davanti al Monumento ai Caduti della Grande guerra
Ore 12.00
Arrivo a Castion, in via Pian de le Feste, dove studenti delle locali scuole medie canteranno alcuni brani legati alla Grande guerra; qui si uniranno al gruppo il Reparto Salmerie di Vittorio Veneto, il gruppo di figuranti noto come “Caimani del Piave”, una rappresentanza dell’Arma dei Bersaglieri con la fanfara e dell’Ana. Deposizione di un mazzo di fiori presso la lapide ai caduti della Grande guerra
Ore 13.00
Partenza da Castion
Ore 13.30
Arrivo al ponte della Vittoria, dove si unirà al gruppo di cammino la banda “Filarmonica di Belluno 1867”. Breve cerimonia in Onore ai Caduti
Ore 14,00
Partenza dal ponte della Vittoria
Ore 14.20
Arrivo in piazza dei Martiri con concertino finale, birra e pastin
Ore 16.00
Esibizione del Coro Cai di Belluno presso il MUuseo Fulcis

A partire dalle ore 17 sarà garantito il recupero delle eventuali auto rimaste a Valpiana.
Ai tutti i partecipanti sarà consegnato gratuitamente l’opuscolo di Roberto Mezzacasa La liberazione di Belluno. 1 novembre 1918 (Isbrec, Comune di Belluno2018)

visualizza la locandina qui
Per maggiori dettagli sul programma e le relative norme comportamentali e per l’iscrizione telematica:

Il Vajont di Tina Merlin

3 compressoSabato 6 ottobre 2018 è stata inaugurata a Villa Hériot, sede dell’Iveser a Venezia, la personale della pittrice Graziella Da Gioz dedicata alla giornalista, partigiana, scrittrice bellunese Tina Merlin, dal titolo Tina Merlin e il paesaggio. Presenza e ricordo.

La mostra, curata da Mirta Amanda Barbonetti, rimarrà aperta fino al 21 ottobre ed è stata realizzata, in occasionedelle celebrazioni del disastro del Vajont, grazie ad una collaborazione tra l’Isbrec e l’Iveser (Istituto veneziano per la Storia della Resistenza e della società contemporanea).

 Frattanto, domenica 14 ottobre 2018, a partire dalle 15.30 presso villa Hériot avrà luogo un incontro dedicato a Tina Merlin. L’evento, collegato alla mostra e curato dall’Associazione “rEsistenze” e dall’Associazione culturale “Tina Merlin”, prevede la lettura di alcuni passi tratti da “La casa sulla Marteniga” di Tina Merlin a cura dell’attrice Sandra Mangini e, a seguire, la conferenza di Adriana Lotto “Il Vajont di Tina Merlin” durante la quale verranno proiettati foto e filmati d’epoca.

L’associazione rEsistenze -memoria e storia delle donne in Veneto- è nata nel 2007 per conservare la memoria delle donne e valorizzare l’esperienza storica femminile nella vita sociale, lavorativa, culturale e politica del Novecento. Ha tra le sue fondatrici quaranta partigiane venete. Presieduta da Maria Teresa Sega, ha sede a Venezia presso la Casa della Memoria e della Storia, Villa Hériot (sede dell’Iveser).
Sandra Mangini è artista di teatro, nata a Venezia, dove vive, collabora con Teatro Stabile del Veneto in qualità di formatrice e di aiuto regista.
L’Associazione culturale Tina Merlin è stata costituita nel 1992 per ricordare la scrittrice bellunese scomparsa un anno prima. È presieduta da Adriana Lotto, che è anche membro del Direttivo dell’Isbrec.

Orari della mostra
lunedì e mercoledì:
9.30-13.00/14.30-17.00
martedì e giovedì 9.30-14.30 

sabato e domenica: 11.00-17.00 
Villa Heriot Calle Michelangelo 54/P Giudecca – Zitelle

Alcuni momenti dell’inaugurazione del 6 ottobre

4 compresso

Il Direttore dell’Iveser Marco Borghi (a sx) e Carlo Battain

1compresso

La curatrice, Mirta Amanda Barbonetti (Isbrec)

5 compresso

Graziella Da Gioz

 

 

 

 

Info
IVESER: info@iveser.it, www.iveser.it, cell. 3440637443
ISBREC: istitutobelluno@libero.it, tel. 0437 944929, cell. 366 205 73 28

L’iniziativa è stata realizzata con la partecipazione dell’Associazione culturale Tina Merlin e l’Associazione rEsistenze, e il sostegno di Fondazione Società Bellunese, Salus di Belluno, Galleria d’Arte L’Occhio di Venezia, Melchiori Stampa.

Donne dentro la guerra. Il primo conflitto mondiale in area veneta

Nel quadro della rassegna “Oltre le Vette” l’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea organizza giovedì 11 ottobre, alle ore 18.00, presso la Sala “Bianchi” a Belluno, la presentazione del libro Donne dentro la guerra. Il primo conflitto mondiale in area veneta a cura di Nadia Maria Filippini (Viella, 2017). Come esplicitato dal titolo, il volume intende mettere a fuoco in particolare il ruolo ricoperto dalle donne nel corso del primo conflitto mondiale in particolare in area triveneta, ivi inclusa la provincia di Belluno, ossia nelle zone più prossime al fronte.

La Grande guerra non fu un’esperienza omogenea per laDonne dentro la guerra popolazione civile. Nella cosiddetta “zona di guerra”, a ridosso dei fronti, le donne subirono prima e più di altre gli effetti di una guerra totale: bombardamenti e devastazioni, commistione con le truppe, requisizioni, violenze, stupri, evacuazioni, profugato. Tutto ciò comportò il loro coinvolgimento diretto nelle vicende belliche e se da una parte accentuò il loro ruolo di vittime, dall’altra stimolò anche un nuovo protagonismo con l’assunzione di ruoli e incarichi rilevanti sul fronte interno. Il libro analizza questi diversi aspetti, mettendo a fuoco le ripercussioni sulla vita quotidiana, il dibattito politico, la mobilitazione delle donne, l’attività dei Comitati di assistenza civile, il ruolo e l’azione di alcune figure di protagoniste. Il quadro che ne emerge, per alcuni versi inedito, mostra una realtà a lungo oscurata nella ricostruzione delle memorie, aggiungendo un tassello importante alla storia della Grande guerra in una prospettiva di genere.

Il volume, che verrà presentato l’11 ottobre da Adriana Lotto assieme alla curatrice e a Franca Cosmai (Isbrec), autrice di uno dei saggi ivi raccolti inerente le vicende delle portatrici carniche e cadorine, ha visto la collaborazione di diverse tra le migliori studiose di area veneta, tra cui ricordiamo a titolo d’esempio Bruna Bianchi, Liviana Gazzetta, Maria Teresa Sega (ma costoro va aggiunta anche la voce maschile di Daniele Ceschin), che si sono confrontate su un tema, quello della donna nella guerra, che merita e anzi richiede, a distanza di un secolo, di essere ancora indagato e approfondito. Ne risulta un quadro articolato e complesso che, attraverso il fil rouge della condizione femminile, tiene assieme un’area geografica che patì prima e più di altre la tragedia di un conflitto dai risvolti drammatici e sino ad allora mai visti.

L’intero programma di Oltre le Vette 2018 alla pagina http://www.oltrelevette.it/eventi/

Addio al tema di storia all’Esame di Stato?

È notizia di questi giorni che la prova scritta di italiano del prossimo Esame di Stato nelle scuole superiori italiane non vedrà alcuna traccia di argomento storico. Certamente il tema storico negli ultimi anni è stato scelto da un numero esiguo di studenti; nei dieci anni dal 2008 al 2017 solamente il 3% dei maturandi vi si è cimentato, risultando l’opzione meno scelta dagli studenti italiani. La decisione di cancellare la traccia di storia, tuttavia, sembra corrispondere all’opinione che lo studio della storia non sia, come invece riteniamo, un elemento essenziale per la formazione culturale e civile di ogni studente.
Per rispondere a questa scelta della commissione del Miur presieduta da Serianni, gli storici italiani hanno firmato un documento che reclama a gran voce una revisione di quanto deciso. L’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”, di cui anche l’Isbrec è parte, ha aderito a tale appello, nella convinzione che non si possa lasciar passare l’idea che lo studio della storia, peraltro già profondamente colpito dalla riduzione delle ore assegnate agli insegnanti, sia di tal scarsa rilevanza da non meritare un adeguato spazio nel corso dell’Esame di Stato.
Riportiamo qui di seguito, dunque, il documento firmato dalle maggiori associazioni di storici oggi operanti in Italia, nei quali anche l’Isbrec si riconosce pienamente.

Il Coordinamento della Giunta centrale per gli studi storici e delle Società degli storici (Cusgr, Sis, Sisem, Sisi, Sismed, Sissco) ha appreso oggi con grande sconcerto delle modifiche riguardanti la prima prova scritta dell’esame di stato (Circolare MIUR n. 3050 del 4 ottobre 2018 e Documento di lavoro della commissione presieduta da Luca Serianni). La scomparsa della tradizionale traccia di Storia dalle tipologie previste per l’esame di maturità sembra seguire un percorso di marginalizzazione della storia nel curriculum scolastico, già iniziato con la diminuzione delle ore d’insegnamento negli istituti professionali. Si tratta di un’immotivata novità che riduce di fatto la rilevanza della Storia come disciplina di studio in grado di orientare i giovani nelle loro scelte culturali e di vita. Svilire in questo modo la specificità del sapere storico nella formazione scolastica significa inoltre accelerare, forse senza rendersene conto, un processo già in atto di riduzione del significato dell’esperienza del passato come patrimonio di conoscenze per la costruzione del futuro.
Questa scelta è stata fatta senza che né il Ministero, né la preposta Commissione abbiano mai consultato gli storici, gli insegnanti e gli studenti, nelle scuole e nel mondo accademico. Ci si chiede dunque come una cauta esigenza di riforma si sia potuta trasformare nella cancellazione del riconoscimento del ruolo di una disciplina che nessuno finora aveva mai contestato, né messo in discussione. Per questo ci sentiamo di chiedere con fermezza una rapida revisione del Documento della commissione Serianni e proponiamo al competente Ministro un incontro immediato per illustrare le ragioni e le modalità mediante le quali emendarlo.

Giunta Centrale per gli Studi Storici
Coordinamento delle Società degli storici (Cusgr – Consulta universitaria Storia greco-romana, Sis – Società italiana delle storiche, Sisem – Società italiana per la storia dell’età moderna, Sisi – Società italiana di storia Internazionale, Sismed – Società italiana degli storici medievisti, Sissco – Società italiana per lo studio della Storia contemporanea)
Associazione Italiana di Public History
Cirse (Centro Italiano per la Ricerca Storico-Educativa)
Istituto Nazionale “Ferruccio Parri”- Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea