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Presentazione del libro “Le guerre di Umberto e Maria”

In occasione del Giorno della Memoria, Isbrec e Anpi Feltre organizzano la presentazione del libro Le guerre di Umberto e Maria. Corrispondenza 1943-1944 curato da Adriana Lotto e Vittoriano Speranza (Isbrec, 2023). L’incontro si terrà  lunedì 27 gennaio alle ore 20.30 a Feltre, presso l’Aula Magna Bonsembiante – Campus Tina Merlin.
L’appuntamento sarà introdotto da Enrico Bacchetti e vedrà la partecipazione dei curatori Adriana Lotto e Vittoriano Speranza.

Ingresso libero

Tra il 1941 e il 1943 alcuni giovani uomini delle famiglie Speranza e Da Rold di Orzes (Belluno) furono richiamati sotto le armi e mandati a combattere in Russia e sui fronti balcanico e greco-albanese. Nel gennaio 1943 Riccardo Speranza verrà dichiarato disperso in Russia. Dopo l’8 settembre Umberto e suo fratello Bruno, cugini di Riccardo, saranno catturati dalle truppe tedesche, tradotti nei campi di internamento in Germania e avviati al lavoro coatto. Medesima sorte toccherà a Ernesto Da Rold, fratello di Maria moglie di Umberto. Dalla prigionia, tutti e tre, ma soprattutto Umberto, scriveranno a casa, alla ricerca di quel sostegno morale, e in qualche misura anche materiale, che consentirà loro di non disperare, di resistere e infine di tornare.
Ora quelle lettere, conservate da Umberto e da Maria e rinvenute casualmente dal loro figlio Vittoriano, trovano spazio nel volume Le guerre di Umberto e Maria come pregnante testimonianza di un tempo buio che segnò, a volte irrimediabilmente, la vita e il destino di tante famiglie bellunesi. Alle introsuzioni dei due curatori fa seguito la trascizione delle lettere, curata dagli studenti Enzo Belo de Souza, Caterina Berletti, Jacopo De Biasi, Beatrice Olivotto e Ludovica Tazzara, degli Istituti secondari di II grado “Galilei-Tiziano” e “Renier” di Belluno.

I Belumat International raccontati da Giorgio Fornasier

Venerdì  17 gennaio 2025, per la Giornata nazionale del Dialetto e delle lingue vocali promossa dalle Pro Loco d’Italia, al Centro civico di Sospirolo, con inizio alle ore 20.45, sarà presentato al pubblico il film documentario biografico “I Belumat International raccontati da Giorgio Fornasier”. La serata è dedicata a Gianluigi Secco, più volte collaboratore della Pro Loco e presidente di giuria del Concorso letterario “Sospirolo tra leggende e misteri”.
Il documentario è stato prodotto dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, insieme all’Isbrec. La Pro Loco Monti del Sole con la collaborazione del Comune di Sospirolo patrocina la serata. Partecipa all’organizzazione anche l’Associazione Bellunesi nel Mondo.
Entrata libera fino ad esaurimento dei posti a sedere (non è prevista prenotazione).

Il documentario verrà presentato dal prof. Mirco Melanco. Al termine della visione, ci sarà l’intervento degli studenti che hanno realizzato il documentario e un dibattito con Giorgio Fornasier, alcuni amici dei Belumat e i rappresentanti di istituzioni ed enti che organizzano l’evento.

Il documentario
Sei studenti del Dams frequentanti il Laboratorio per la realizzazione di documentari hanno realizzato, in circa un anno e mezzo di lavoro complessivo, questo filmato frutto di una lunga ricerca che lega il duo musicale bellunese all’identità veneta in Patria e nel Mondo. Il tema centrale su cui si sviluppa la trama del film è la grandissima popolarità che i Belumat hanno in tante nazioni dove sono emigrati i veneti nel corso degli ultimi due secoli. Il tema dell’emigrazione e del successo raggiunto dai Belumat anche all’estero, in quasi quattro decenni di attività, caratterizza la trama su cui si sviluppa questo film. Questa produzione ha molto coinvolto gli studenti che l’hanno realizzata, con lo scopo di mantenere in futuro memoria di tanta capacità artistica nel trasmettere la cultura e l’identità veneta al mondo intero. Essendo, qualche anno fa, scomparso Gianluigi (Gianni) Secco, autore dei testi delle canzoni, è toccato a Giorgio Fornasier, tenore e chitarrista, narrare la loro storia iniziata nel 1958. Il racconto spiega come I Belumat siano stati capaci di originare uno stile musicale e un linguaggio dialettale unico che è stato compreso e amato laddove si parla ‘talian, in Paesi come Argentina, Brasile, Messico, Canada, Arabia Saudita, per citarne alcuni di cui si parla nel filmato.

Il Laboratorio per la realizzazione di documentari del Dams dell’Università di Padova esiste fin dal 1991 e sono circa 1400 gli studenti che lo hanno frequentato, di cui circa 400 sono diventati professionisti nel mondo degli audiovisivi. Il responsabile scientifico del laboratorio è il Prof. Mirco Melanco. In 33 anni di attività sono stati realizzati circa 300 tra documentari, videosaggi e videotesi. Gli studenti hanno potuto apprendere il mestiere del filmmaker in ogni sua fase (dal soggetto alla sceneggiatura, dal montaggio alla post produzione). Numerosi sono stati i premi ricevuti ed elogi da parte di due Presidenti della Repubblica italiana come nel caso del filmato “Annarosa non muore. La Resistenza sulle Prealpi Bellunesi/Trevigiane 1943-1945)” con elogio scritto di Luigi Oscar Scalfaro o de “La Montagna Infranta. La tragedia del Vajont nel cinquantennale (1963-2013)” con Medaglia di Rappresentanza per la prima visione da parte del Presidente Giorgio Napolitano. Questi due filmati sono visibili nel portale Youtube dell’Isbrec.

Scheda tecnica
I Belumat International raccontati da Giorgio Fornasier
Produzione: Dipartimento dei Beni Culturali Università di Padova – “Laboratorio per la realizzazione di documentari” DAMS – Responsabile Scientifico Prof. Mirco Melanco e Supporto tecnico e Coordinamento Laboratoriale Dott. Vanni Cremasco, Anno Accademico 2022/2023; Istituto storico bellunese della Resistenza e dell’età contemporanea (Isbrec).
Soggetto e Produzione: Mirco Melanco
Ricerca e premontaggio: Samuele Grando, Maria Chiara Lavino, Antonio Minotti, Giada Tietto, Anna Pattis, Anna Ziggiotto
Regia e montaggio: Samuele Grando e Maria Chiara Lavino
Sceneggiatura: Samuele Grando, Maria Chiara Lavino, Antonio Minotti, Giada Tietto, Anna Ziggiotto
Riprese: Samuele Grando e Mirco Melanco
Aiuto regia: Antonio Minotti
Coordinamento tecnico: Vanni Cremasco e Savino Cancellara
Durata: 40 minuti circa – anno 2024

Le donne nella shoah

In occasione del Giorno della Memoria, sabato 18 gennaio alle ore 17.30, presso il Palazzo delle Contesse a Mel (Borgo Valbelluna), Isbrec e Anpi “La Spasema” organizzano la presentazione animata del libro “Le donne nella Shoah” di Bruna Bertolo (Susalibri, 2022). Insieme all’autrice interverrà e dialogherà con lei Adriana Lotto (Isbrec).
L’iniziativa vanta il patrocinio del Comune di Borgo Valbelluna.

Ingresso libero

Il libro racconta alcuni momenti del momento più drammatico del Novecento: la distruzione del popolo ebraico. Al centro del volume una pagina forse meno conosciuta della storia della shoah, ossia la deportazione femminile. Uomini e donne furono ugualmente “sommersi”, ma le donne subirono violenze che le depredarono anche della loro femminilità. Partendo dalle leggi razziali del 1938, La Bertolo spiega il clima di emarginazione crescente che colpì gli ebrei. Racconta poi le feroci stragi del Lago Maggiore, soffermandosi soprattutto su alcuni personaggi femminili. Ricorda la grande razzia degli ebrei nel ghetto di Roma e l’unica donna sopravvissuta, Settimia Spizzichino. Il libro ricorda poi le prime testimonianze femminili con gli scritti di Luciana Nissim, Giuliana Tedeschi, Liana Millu, Frida Misul, Alba Valech e termina con le voci di oggi: Edith Bruck, Goti Bauer e Liliana Segre.
In riferimento al mondo femminile, Primo Levi ebbe modo di scrivere: “La loro condizione era assai peggiore di quella degli uomini e ciò per vari motivi: la minore resistenza fisica di fronte a lavori più pesanti e umilianti di quelli inflitti agli uomini; il tormento degli affetti familiari; la presenza ossessiva dei crematori, le cui ciminiere, situate nel bel mezzo del campo femminile, non eludibili, non negabili, corrompono col loro fumo empio i giorni e le notti, i momenti di tregua e di illusione, i sogni e le timide speranze”.

Bruna Bertolo, Rivolese, giornalista e scrittrice di numerosi libri di argomento storico, ha concentrato le sue ricerche soprattutto sulla storia delle donne. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo “Donne nella Resistenza in Piemonte”, “Donne nella prima guerra mondiale. Crocerossine, lavoratrici, giornaliste, femmes de plaisir, eroine, madrine…” e ” Donne e follia in Piemonte. Storie e immagini di vite femminili rinchiuse nei manicomi”.

Chiusura dell’Istituto per le festività

L’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea rimarrà chiuso da martedì 24 dicembre 2024 a lunedì 6 gennaio 2025 compresi, per le festività natalizie. Le attività riprenderanno regolarmente da martedì 7 gennaio con l’apertura della sede e con le nuove iniziative.

A tutti i soci e amici dell’Istituto rivolgiamo un caloroso augurio per un felice 2025 e ringraziamo quanti ci hanno sostenuto e sostengono, consentendoci di proseguire nel nostro impegno al servizio della cultura, della storia e della memoria.

Presentazione del libro “L’autista del dottor Lauer”

Venerdì 13 dicembre alle ore 17.45, presso la sala “Bianchi” a Belluno”, si terrà la presentazione del romanzo di Rita Da PontL’autista del dottr Lauer” (De Bastiani, 2024).
Inserito nel quadro delle iniziative di Oltre le Vette e patrocinato da Isbrec, Comune  e Provincia di Belluno, l’incontro con l’autrice sarà presentato da Flavio Faoro e vedrà la partecipazione di Filiberto Agostini.

Il romanzo trae spunto da personaggi e vicende accadute durante la seconda guerra mondiale, in particolare nel periodo in cui Belluno fece parte della Operationszone Alpenvorland, la zona d’operazione nazista che si estendeva nelle province di Belluno, Trento e Bolzano. La vicenda del romanzo si snoda a Belluno, tra il settembre del ‘43 e la primavera del ‘45: venti mesi che delimitano un quadro storico colorato di sangue.
Protagonisti due giovani coniugi, Maria e Giovanni, che vivono con il loro piccolo Giorgio nell’atmosfera pesante dell’occupazione nazista, cercando il modo per sopravvivere.  Non ci sono vie di fuga, ma solo l’attesa infinita di una pace che sembra non arrivare mai. E poi c’è Lauer, il dottor Hubert Lauer. Chi è veramente quest’uomo? Nasconde forse qualcosa?

Con questo volume, Rita Da Pont, insegnante e socia dell’Isbrec, torna alla forma del romanzo storico dopo le precedenti pubblicazioni: In quella calda estate. Un amore nelle guerre napoleoniche (Cierre, 2020) e La ragazza del casino dei nobili (Cierre 2016).

Ingresso libero

I Belumat International raccontati da Giorgio Fornasier

Venerdì 22 novembre 2024 presso il Municipio di Limana, con inizio alle ore 20.30, sarà presentato al pubblico il film documentario biografico “I Belumat International raccontati da Giorgio Fornasier” (40 minuti), prodotto dal Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova  insieme all’Isbrec. 
Ai saluti istituzionali faranno seguito gli interventi di presentazione di Mirco Melanco (Università di Padova, Isbrec) e Giorgio Fornasier.

Ingresso libero

Il documentario
Sei studenti del Dams frequentanti il Laboratorio per la realizzazione di documentari hanno realizzato, in circa un anno e mezzo di lavoro complessivo, questo filmato frutto di una lunga ricerca che lega il duo musicale bellunese all’identità veneta in patria e nel mondo. Il tema centrale su cui si sviluppa la trama del film è la grandissima popolarità che i Belumat hanno in tante nazioni dove sono emigrati i veneti nel corso degli ultimi due secoli. Il tema dell’emigrazione e del successo raggiunto dai Belumat anche all’estero, in quasi quattro decenni di attività, caratterizza la trama su cui si sviluppa questo film. Scomparso Gianluigi (Gianni) Secco, autore dei testi delle canzoni, è toccato a Giorgio Fornasier, tenore e chitarrista, narrare la loro storia iniziata nel 1958. Il racconto spiega come I Belumat siano stati capaci di dar vita ad uno stile musicale e un linguaggio unici, amati laddove si parla ‘talian, in Paesi come Argentina, Brasile, Messico, Canada, Arabia Saudita.

Scheda tecnica
I BELUMAT INTERNATIONAL RACCONTATI DA GIORGIO FORNASIER
Produzione: Dipartimento dei Beni Culturali Università di Padova – “Laboratorio per la realizzazione di documentari” Dams; Istituto storico bellunese della Resistenza e dell’età contemporanea (Isbrec).
Soggetto e Produzione: Mirco Melanco
Ricerca e premontaggio: Samuele Grando, Maria Chiara Lavino, Antonio Minotti, Giada Tietto, Anna Pattis, Anna Ziggiotto
Regia e montaggio: Samuele Grando e Maria Chiara Lavino
Sceneggiatura: Samuele Grando, Maria Chiara Lavino, Antonio Minotti, Giada Tietto, Anna Ziggiotto
Riprese: Samuele Grando e Mirco Melanco
Aiuto regia: Antonio Minotti
Coordinamento tecnico: Vanni Cremasco e Savino Cancellara
Durata: 40 minuti circa – anno 2024

Belzoni, Andreetta, Pedone: tre documentari biografici

Giovedì 21 novembre presso la Sala Nobile del palazzo Fulcis a Belluno con inizio alle ore 20.15 si terrà la proiezione di tre documentari biografici realizzati di studenti del Dams dell’Università di Padova frequentanti il Laboratorio per la realizzazione di documentari il cui responsabile scientifico è il prof. Mirco Melanco. La serata è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Belluno, insieme all’Isbrec e al Dipartimento dei Beni Culturali (Università di Padova), coproduttori dei tre filmati, di circa mezzora l’uno.
I documentari sono dedicati ad altrettanti artisti: l’egittologo padovano Giovambattista Belzoni, la fotografa milanese Marcella Pedone e l’attore/regista di documentari padovano Toni Andreetta. Tre storie attraenti e legate a epoche diverse, che raccontano la tenacia con la quale i protagonisti hanno perseguito i propri obiettivi.
Condurrà la serata Romina Zanon (Isbrec, docente di Storia della fotografia presso l’Università di Gorizia), insieme al prof. Mirco Melanco (Isbrec, docente di Cinema del reale e di Storia della sceneggiatura). Porgeranno i saluti istituzionali l’Assessore alla cultura Raffaele Addamiano e il presidente dell’Isbrec Diego Cason. Saranno presenti in sala anche alcuni studenti autori dei documentari.

Belzoni è vissuto di avventure strabilianti nel suo Ottocento diventando, di fatto, l’Indiana Jones raccontata da Georges Lucas nel suo film di avventura. Pedone, scomparsa nel 2023 a 103 anni, ha vissuto esperienze di viaggio inusuali per una donna che ha iniziato nel 1953 a fare fotografie a colori, lasciandone 170.000, scattate in ogni regione della nostra penisola, lei donna-fotografa in un periodo nel quale questo lavoro era di assoluto dominio professionale maschile. Andreetta ha realizzato soprattutto negli anni Ottanta straordinari documentari d’arte e culturali di luoghi e paesaggi della nostra regione insieme ad altri documentari su restauri di prestigiosi monumenti o edifici (come quello del Teatro della Fenice in seguito all’incendio che l’aveva distrutto). I documentari sono stati realizzati da studenti che si sono trasformati in registi, sceneggiatori, montatori e che per circa un anno hanno lavorato alla realizzazione di questi film.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti

Presentazione del libro ” Il coraggio e la passione”

Isbrec, Comune di Fonzaso e Anpi Belluno organizzano la presentazione del libro “Il coraggio e la passione. Partigiani e patrioti riconosciuti nel Bellunese e militari bellunesi riconosciuti partigiani all’estero” curato da Franco Comin e Silvia Comin con la direzione scientifica di Enrico Bacchetti, Diego Cason e Adriana Lotto (Isbrec 2023). L’incontro si terrà venerdì 15 novembre a Fonzaso, presso la il Municipio in piazza I Novembre alle ore 20.30 e, dopo i saluti istituzionali portati dall’Amministrazione, vedrà la partecipazione e gli interventi di curatori e coordinatori del progetto.

La cittadinanza è invitata

Il libro: frutto di cinque anni di ricerca, il libro raccoglie oltre 5000 schede che illustrano l’attività di partigiani e patrioti che operarono in provincia di Belluno e di bellunesi che presero parte alla lotta al nazi-fascismo all’estero. Al termine del secondo conflitto mondiale, quanti si impegnarono nella lotta di liberazione poterono fare richiesta di riconoscimento allo Stato italiano; ciò avrebbe dovuto consentire loro di ricevere, oltre al certificato, anche un riconoscimento economico e un aiuto nella difficile ricerca di una nuova occupazione nell’Italia libera.
I richiedenti dovettero presentare una domanda che venne vagliata da tre successive commissioni. Tale documentazione, conservata presso l’Archivio centrale dello Stato a Roma, è alla base del lavoro che verrà presentato, ma i ricercatori impegnati nel progetto si sono avvalsi anche dei documenti presenti presso l’Archivio di Stato di Belluno e l’Isbrec.
Il risultato di questo paziente lavoro di ricerca è nel volume edito cui dovrà far seguito un secondo tomo che raccoglierà anche i nomi di quanti operarono prevalentemente o esclusivamente in altre regioni e province italiane. Ma già ora è possibile restituire il quadro assai composito e articolato del partigianato bellunese, da una parte chiarendo sempre meglio la portata di tale fenomeno e dall’altra restituendo visibilità e offrendo un doveroso omaggio a quanti misero a repentaglio la propria vita (talvolta sino a perderla) nella lotta ai totalitarismi e in nome della democrazia.

“Vajont. La prima sentenza” premiato a Leggimontagna

Sabato 26 ottobre a Malborghetto (Udine) presso presso Palazzo Veneziano si è svolta

la cerimonia conclusiva del premio letterario Leggimontagna 2024 riservato a opere di narrativa e saggistica e a guide che si occupino di montagna. 
L’edizione di quest’anno vedava concorrere nella sezione saggistica anche il volume “Vajont. La prima sentenza. L’istruttoria del giudice Mario Fabbri” a cura di Maurizio Reberschak, Silvia Miscellaneo e Enrico Bacchetti, edito da Cierre edizioni e promosso e fortemente voluto dall’Isbrec.
Davanti a un folto pubblico, la Fondazione Dolomiti UNESCO e l’ASCA hanno deciso di assegnare il Premio Speciale “Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO – Leggimon-tagna” 2024 al volume Vajont. La prima sentenza. L’istruttoria del giudice Mario Fabbri., che è stato ritirato dai tre curatori Maurizio Reberschak, Silvia Miscellaneo e Enrico Bacchetti e da Cristina Cristante in rappresentanza della casa editrice Cierre.

La motivazione
“Potrebbe sembrare strano attribuire un premio importante a un libro che riporta soprattutto il testo di una sentenza di un giudice istruttore che, inoltre, risale al 1968. Ma stiamo parlando della faticosa ricerca della verità in una vicenda tragica e criminale come quella del Vajont che ha causato 1910 vittime ed è stata dovuta non tanto a sottovalutazioni della situazione idrogeologica del monte Toc, ma anche e soprattutto a sordidi calcoli economici e di opportunità politica che hanno portato a una delle più terribili stragi nella storia del nostro Paese. È una sentenza che va letta perché è un atto d’accusa che valeva allora, ma vale ancora oggi, contro coloro che violentano l’ambiente, e quindi l’umanità, con lo scopo preciso di arricchirsi, e contro una società nella quale troppo spesso i colpevoli riescono a cavarsela con poco perché trovano difese in coloro che li hanno aiutati nelle loro manovre, o, almeno, pur potendolo, non li hanno bloccati.”

la lettura della motivazione dell’asegnazione del Premio speciale

da sinistra: Maurizio Reberschak, Enrico Bacchetti e Silvia Miscellaneo, Cristina Cristante (Cierre edizioni), Pierpaolo Zanchetta (Comitato Tecnico della Fondazione Dolomiti UNESCO)

Un volume promosso dall’Isbrec selezionato per il Premio Letterario Leggimontagna

Entra nel vivo Leggimontagna, il premio letterario dedicato all’editoria, alla cultura e ai protagonisti delle terre alte, che quest’anno vede tra i candidati per la categoria saggistica anche il volume “Vajont. La prima sentenza. L’istruttoria del giudice Mario Fabbri” a cura di Maurizio Reberschak, Silvia Miscellaneo ed Enrico Bacchetti, edito da Cierre e promosso, tra gli altri, dall’Isbrec.

La cerimonia di premiazione si terrà a Malborghetto (UD), sabato 26 ottobre, alle ore 17.00 presso Palazzo Veneziano in via Bamberga 53. Insieme agli autori e agli editori si scopriranno le classifiche dei titoli vincitori, selezionati dalle giurie tra le 93 opere che hanno partecipato al concorso nelle categorie narrativa, saggistica e guide; in collaborazione con la Fondazione Dolomiti Unesco verrà assegnato il premio speciale Dolomiti Unesco al saggio maggiormente rappresentativo dei valori del patrimonio mondiale.

Nella categoria saggistica si contendono il premio: “Bioavversità” di Giannandrea Mencini (Kellermann Editore), “Vajont. La prima sentenza. L’istruttoria del giudice Mario Fabbri” a cura di Maurizio Reberschak, Silvia Miscellaneo ed Enrico Bacchetti (Cierre Edizioni), “Terra italiana” di Andrea Di Michele (Laterza), “Sottocorteccia” di Pietro Lacasella e Luigi Torreggiani (People), “La Valle d’Incaroio. Paularo, Carnia” di Egidio Screm (Gaspari Editore).

Ingresso libero