Archivio mensile:Maggio 2024

Presentazione del libro di Giovanna Zangrandi “La mia montagna. Diari 1952-1962”

Sabato 15 giugno, alle ore 17.30, presso il Palazzo della Magnifica Comunità di Cadore a Pieve di Cadore, si terrà la presentazione del libro di Giovanna ZangrandiLa mia montagna. Diari 1952-1962” (Alba pratalia, 2024).
L’iniziativa, promossa da Biblioteca Civica di Belluno, Anpi Cadore e Archivio di Giovanna Zangrandi con il patrocinio di Isbrec, Magnifica Comunità di Cadore e Comune di Pieve di Cadore, vedrà gli interventi di Giuseppe Sandrini (Università di Verona e curatore del volume), Giovanni Grazioli (Biblioteca Civica di Belluno) e Roberta Fornasier (Archivio di Giovanna Zangrandi).

L’ingresso è libero.

Nel 1954 i lettori italiani scoprono una nuova scrittrice: è Alma Bevilacqua, ma si firma Giovanna Zangrandi. Vive a Cortina, ma non ama il mondo del turismo e il suo cuore batte per la gente più umile del Cadore, per la casetta tra i larici e i prati che vorrebbe costruirsi a Borca, alle pendici di quel monte Antelao dove era salita durante la Resistenza e dove, finita la guerra, aveva costruito e gestito un rifugio. In questo libro riscopriamo la scrittrice nella sua dimensione più segreta: il diario che comincia a tenere con regolarità quando l’uscita del suo primo romanzo per Mondadori le apre la strada della letteratura. Pagine inedite, alle quali Zangrandi affida i suoi amori e le sue rabbie, le sue consapevolezze e i suoi progetti e la sua passione per la montagna, palestra di avventura ma anche luogo di confronto con il Dio «immenso e lontano» che percepisce con certezza nella Natura.

Uccidete pure me, la l’idea che è in me non l’ucciderete mai

Nel centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti perpetrato da sicari fascisti, Anpi e Fondazione socialismo con il patrocinio di Isbrec, Comune di Belluno e Cgil Belluno, organizzano l’incontro “Uccidete pure me, la l’idea che è in me non l’ucciderete mai“, che si terrà a Belluno sabato 15 giugno 2024 alle ore 18.00 presso la sala “Bianchi”, in viale Fantuzzi 11.

Interverranno
Giovanni Crema (vice Presidente Associazione Nazionale Parlamentari Italiani)
Silvano Cavallet (giornalista)
Gino Sperandio (Presidente Anpi Belluno)

Le relazioni saranno accompagnate da brani di musica popolare eseguiti da Sandro Del Duca

Ingresso libero

Presentazione del libro “Il coraggio e la passione”

Isbrec, Comune di Agordo e Anpi Belluno organizzano la presentazione del libro “Il coraggio e la passione. Partigiani e patrioti riconosciuti nel Bellunese e militari bellunesi riconosciuti partigiani all’estero” curato da Franco Comin e Silvia Comin con la direzione scientifica di Enrico Bacchetti, Diego Cason e Adriana Lotto (Isbrec 2023).

L’incontro si terrà venerdì 17 maggio a Agordo, presso la sala della Biblioteca civica in via 27 aprile alle ore 17.30 e, dopo i saluti istituzionali, vedrà la partecipazione e gli interventi di curatori e coordinatori del progetto.

La cittadinanza è invitata

Il libro: frutto di cinque anni di ricerca, il libro raccoglie oltre 5000 schede che illustrano l’attività di partigiani e patrioti che operarono in provincia di Belluno e di bellunesi che presero parte alla lotta al nazi-fascismo all’estero. Al termine del secondo conflitto mondiale, quanti si impegnarono nella lotta di liberazione poterono fare richiesta di riconoscimento allo Stato italiano; ciò avrebbe dovuto consentire loro di ricevere, oltre al certificato, anche un riconoscimento economico e un aiuto nella difficile ricerca di una nuova occupazione nell’Italia libera.
I richiedenti dovettero presentare una domanda che venne vagliata da tre successive commissioni. Tale documentazione, conservata presso l’Archivio centrale dello Stato a Roma, è alla base del lavoro che verrà presentato, ma i ricercatori impegnati nel progetto si sono avvalsi anche dei documenti presenti presso l’Archivio di Stato di Belluno e l’Isbrec.
Il risultato di questo paziente lavoro di ricerca è nel volume edito cui dovrà far seguito un secondo tomo che raccoglierà anche i nomi di quanti operarono prevalentemente o esclusivamente in altre regioni e province italiane. Ma già ora è possibile restituire il quadro assai composito e articolato del partigianato bellunese, da una parte chiarendo sempre meglio la portata di tale fenomeno e dall’altra restituendo visibilità e offrendo un doveroso omaggio a quanti misero a repentaglio la propria vita (talvolta sino a perderla) nella lotta ai totalitarismi e in nome della democrazia.

Il battaglione Palman e la Resistenza nell’Oltrardo

Giovedì 16 maggio, alle ore 20.30, presso la sala parrocchiale di Cavarzano (Belluno), l’Isbrec organizza la conferenza “Il battaglione Palman e la Resistenza nell’Oltrardo“. La serata sarà introdotta da Mila Dal Magro e vedrà l’intervento di Adriana Lotto (Isbrec). Durante l’incontro si parlerà della genesi del battaglione intitolato al partigiano Aldo Palman “Nuvolari”, ucciso il 6 marzo 1945 a Valmorel mentre da solo cercava di tener testa a 150 tedeschi e che dopo la guerra ottenne la Medaglia di bronzo. Operante inizialmente nella sinistra Piave, nell’ultima fase della guerra il battaglione si spostò nella zona dell’Oltrardo cittadino, tra Cavarzano e Safforze, dove impegnò le truppe tedesche nel cosiddetto mese insurrezionale. La relazione di Adriana Lotto ripercorrerà quelle ultime durissime fasi del conflitto con riferimento ai partigiani e ai patrioti che vi operarono. Tra questi spicca la figura di Francesco Del Vesco “Macario”, che del battaglione fu comandante e che, ferito nello scontro in località La Rossa il primo maggio, morirà il 14 dello stesso mese, a guerra ormai conclusa.

Ingresso libero

Presentazione del libro “Di sasso in sasso” di Arrigo Cavallina

Giovedì 9 maggio, alle ore 18.00, presso la libreria Mondadori in via Mezzaterra a Belluno Isbrec e Libreria degli Eddini organizzano la presentazione del libro di Arrigo CavallinaDi sasso in sasso” (Echos edizioni, 2023). L’autore dialogherà attorno al volume assieme a Enrico Bacchetti (Isbrec) e Chiara Bergamini (Isbrec).

Arrigo Cavallina nasce a Verona nel 1945. Fin da giovane si impegna in ambiti parrocchiali, associativi ed infine politici, lavora come impiegato comunale, si laurea in Economia e commercio e insegna poi negli istituti professionali. Negli anni ’70 partecipa a vari raggruppamenti dell’ultrasinistra, fino a svolgere attività illegali e a fondare nel 1978 il gruppo “Proletari armati per il comunismo” (Pac), dal quale si separa nel 1979 iniziando un radicale ripensamento. Complessivamente e a più riprese, tra il 1975 e il 1993 sconta una dozzina di anni di carcere, dove contribuisce al movimento della dissociazione. Nel frattempo, si laurea anche in Giurisprudenza e consegue attestati di educatore professionale e di formatore nell’educazione alla pace. Lavora nell’ambito delle tossicodipendenze nella struttura Exodus di don Antonio Mazzi. Ottiene nel 2009 la riabilitazione legale. A Verona, dove abita, ha svolto intensa attività di volontariato in alcune associazioni, e attualmente nella Fraternità, occupandosi di giustizia, di pena, delle persone che vi sono implicate e della comunicazione su questi temi, in particolare nelle scuole. Ha pubblicato alcuni libri sulla sua esperienza.

Nelle oltre 270 pagine del libro “Di sasso in sasso”, l’Autore percorre le tracce delle sue vicende e delle riflessioni che queste gli hanno suggerito. Riprende articoli, recensioni, interviste, contributi altrimenti non più reperibili, non pubblicati negli altri suoi libri, raggruppandoli per argomento. Dagli anni del terrorismo, e del carcere, nascono le considerazioni incentrate sui temi della dissociazione, della nonviolenza e del perdono. L’esperienza nel volontariato, unita allo studio, gli consente di raccontare il carcere e di ragionare sulla giustizia. Anche il lavoro nell’ambito delle tossicodipendenze Io conferma in rapporto con gli ambienti della fragilità e della pena. Il libro riporta considerazioni sulle povertà educative e le droghe e affronta infine il problema di come il bagaglio di competenze possa essere comunicato, in particolare ai giovani, perché diventi atteggiamento consapevole fino ad incidere sulle relazioni quotidiane.

Ingresso libero