Presentazione del libro “Di sasso in sasso” di Arrigo Cavallina

Giovedì 9 maggio, alle ore 18.00, presso la libreria Mondadori in via Mezzaterra a Belluno Isbrec e Libreria degli Eddini organizzano la presentazione del libro di Arrigo CavallinaDi sasso in sasso” (Echos edizioni, 2023). L’autore dialogherà attorno al volume assieme a Enrico Bacchetti (Isbrec) e Chiara Bergamini (Isbrec).

Arrigo Cavallina nasce a Verona nel 1945. Fin da giovane si impegna in ambiti parrocchiali, associativi ed infine politici, lavora come impiegato comunale, si laurea in Economia e commercio e insegna poi negli istituti professionali. Negli anni ’70 partecipa a vari raggruppamenti dell’ultrasinistra, fino a svolgere attività illegali e a fondare nel 1978 il gruppo “Proletari armati per il comunismo” (Pac), dal quale si separa nel 1979 iniziando un radicale ripensamento. Complessivamente e a più riprese, tra il 1975 e il 1993 sconta una dozzina di anni di carcere, dove contribuisce al movimento della dissociazione. Nel frattempo, si laurea anche in Giurisprudenza e consegue attestati di educatore professionale e di formatore nell’educazione alla pace. Lavora nell’ambito delle tossicodipendenze nella struttura Exodus di don Antonio Mazzi. Ottiene nel 2009 la riabilitazione legale. A Verona, dove abita, ha svolto intensa attività di volontariato in alcune associazioni, e attualmente nella Fraternità, occupandosi di giustizia, di pena, delle persone che vi sono implicate e della comunicazione su questi temi, in particolare nelle scuole. Ha pubblicato alcuni libri sulla sua esperienza.

Nelle oltre 270 pagine del libro “Di sasso in sasso”, l’Autore percorre le tracce delle sue vicende e delle riflessioni che queste gli hanno suggerito. Riprende articoli, recensioni, interviste, contributi altrimenti non più reperibili, non pubblicati negli altri suoi libri, raggruppandoli per argomento. Dagli anni del terrorismo, e del carcere, nascono le considerazioni incentrate sui temi della dissociazione, della nonviolenza e del perdono. L’esperienza nel volontariato, unita allo studio, gli consente di raccontare il carcere e di ragionare sulla giustizia. Anche il lavoro nell’ambito delle tossicodipendenze Io conferma in rapporto con gli ambienti della fragilità e della pena. Il libro riporta considerazioni sulle povertà educative e le droghe e affronta infine il problema di come il bagaglio di competenze possa essere comunicato, in particolare ai giovani, perché diventi atteggiamento consapevole fino ad incidere sulle relazioni quotidiane.

Ingresso libero