Archivio mensile:Ottobre 2019

Un angelo in tonaca nera

Venerdì 1° novembre alle ore 20.30,  presso la sala riunioni Abm in via Cavour, 3 a Belluno verrà presentato il docufilm Un angelo in tonaca nera. La storia di Madre Luisa Arlotti. Canossiana, infermiera, partigiana. La visione dela documentario sarà preceduta dall’introduzione di Gioachino Bratti (Presidente del Comitato di gestione della Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”) e vedrà la partecuipazione di Ugo De Grandis, autore del libro Madre Luisa Arlotti. Canossiana, infermiera, partigiana (2016). L’incontro è organizzato grazie alla collaborazione tra Biblioteca delle migrazioni “Dino Buzzati”, Associazione Bellunesi nel Mondo, Centro Studi sulle Migrazioni “Aletheia”, Fidapa Bpw Italy sezione di Belluno, Isbrec, Frammenti di memoria.angelo in tonaca nera

Per maggiori informazioni:
Tel. 0437 941160;
mail: biblioteca.migrazioni@bellunesinelmondo.it

Ingresso libero

Il film
Realizzato da un’idea di Ugo De Grandis e Vittorio Canova (regista), il documentario racconta la figura di Madre Luisa Arlotti, nata nel 1904 ad Orzes, frazione di Belluno. Trasferitasi ben presto a Venezia, a 24 anni Luisa Arlotti si fece suora canossiana, assumendo rapidamente cariche importanti nell’Ordine e divenendo poi direttrice dell’Asilo “Rossi” di Schio. Qui acquisì, per il suo impegno e il suo talento di insegnante e di infermiera, e per la sua generosità e apertura verso il prossimo, stima e affetto.
Fu questa generosità che la spinse, negli anni dell’occupazione tedesca, a dare aiuto e assistenza nel suo asilo a partigiani e militari bisognosi di cure, senza badare ai rischi che correva e che purtroppo, per la spiata di una persona che pure aveva soccorso, la condussero in prigione. Privata della libertà, resistette con fermezza e senza mai cedere alle intimidazioni e alle angherie dei tedeschi che volevano estorcerle informazioni sulla rete di assistenza in Schio.
Ma le umiliazioni più vergognose le vennero dopo, alla fine della guerra, quando per il suo passato di resistente e per malevoli e false insinuazioni sul suo operato, fu condannata dai superiori a subire continui trasferimenti e incarichi sempre più avvilenti.

Pane e ferro. Il Novecento qui da noi

Isbrec e Mondadori Bookstore vi invitano alla presentazione del libro di Massimiliano Santarossa Pane e ferro. Il Novecento qui da noi, romanzo storico edito da Edizioni Biblioteca dell’Immagine.pane e ferro 2

L’incontro si terrà lunedì 28 ottobre alle ore 18.00 presso la Libreria Mondadori Bookstore in via Mezzaterra, 15 a Belluno. Discuteranno del libro Mirta Amanda Barbonetti (Isbrec), Paola Tantulli ( Edizioni Biblioteca dell’Immagine) e Massimiliano Santarossa (scrittore).

Il Novecento nella grande pianura padana. “Pane e ferro”, il racconto dell’epopea contadina, famigliare e sociale del Novecento veneto e friulano, dove la terra è stata solcata dalla “grande storia” ben più che altrove, e dove le “storie minime”, intime e umane, parlano delle fatiche e delle conquiste di un popolo da tempo dimenticato: i “metalmezzadri”. Donne e uomini con la schiena sulla terra da coltivare e i corpi nel ferro da costruire. Un’opera storica e letteraria sul popolo Veneto e Friulano. «Cent’anni raccontati dagli occhi d’una famiglia, quella di tutti noi».
Da una ormai consolidata collaborazione con l’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea, Santarossa sceglie l’Isbrec come partner, per la tappa bellunese del tour del suo ultimo lavoro, dopo le presentazioni negli scorsi anni di Metropoli e Padania. Dopo un silenzio di 4 anni, lo scrittore delle periferie, torna al pubblico con un lavoro importante: un’opera storica e letteraria sul popolo Veneto e friulano, analizzando il Novecento nella grande pianura padana.
Pane e ferro sembra uno spaccato da prima rivoluzione industriale senza il carbone, un’“epopea” famigliare e sociale del Novecento veneto e friulano, un omaggio ai dimenticati della Storia, agli scarti sputati dal progresso, e che il progresso – ironia della sorte – hanno sostenuto con le loro braccia e le loro schiene. In pieno boom economico, mentre l’Italia vive il suo miracolo economico, Santarossa, racconta la storia dei metalmezzadri,  contadini che, travolti dallo sviluppo industriale delle fabbriche,  arrancano nelle fatiche dei campi alla conquista di una dignità,  diventando improvvisamente operai, ugualmente sfruttati.
Pane e ferro, con il supporto di appendici, note, liriche, cronologia del Novecento del Nordest, è un libro bellissimo, importante, impegnato e coraggioso. Un testo utile per capire ciò che siamo e perché un territorio è diventato quello che è oggi.

A 50 anni dal Conib. Presentazione del rapporto di ricerca sull’industrializzazione del comprensorio del Vajont

Doppio appuntamento di presentazione del libro di Agostino Amantia L’industrializzazione del comprensorio del Vajont. Intervento speciale, ricostruzione economica e sviluppo dopo la catastrofe (1963-2000), edito da Il Mulino. Frutto di una ricerca originale promossa dall’Isbrec su sollecitazione del Conib (Consorzio per il nucleo di industrializzazione bellunese), questo volume propone un quadro organico e articolato del processo di ricostruzione economica che si realizza nel Bellunese dopo la catastrofe del Vajont del 9 ottobre 1963.

Per presentare tale lavoro, l’Isbrec, in collaborazione con i Comuni D’Alpago e di Sedico e il Bim Piave, organizza due incontri dal titolo A 50 anni dal Conib. Presentazione del rapporto di ricerca sull’industrializzazione del comprensorio del Vajont che si terranno rispettivamente a Paludi (Alpago) e Sedico, secondo il seguente programma.

giovedì 24 ottobre 2019, ore 17.00Conib Alpago
The Mind Gym – Fedon
via Dell’industria 5/9, loc. Paludi, Alpago (BL)

Saluti
Callisto Fedon – Presidente e A.D. della Giorgio Fedon & Figli S.p.A.
Umberto Soccal – Sindaco del Comune di Alpago
Pierluigi De Cesero – Presidente del Conib
Interventi
Agostino Amantia – ricercatore
Presentazione del rapporto di ricerca
Diego Cason – sociologo
Comunità e industrializzazione: mutamenti e trasformazioni in Alpago
Testimonianze
Erminio Mazzucco – Consigliere e Vicepresidente Conib
Callisto Fedon– Presidente e A.D. della Giorgio Fedon & Figli S.p.A.
In collaborazione con Fedon
Seguirà aperitivo
Gradita conferma di partecipazione | comunicazione@fedon.it


 

Conib Sedicovenerdì 25 ottobre 2019, ore 17.30
Municipio di Sedico | Sala Consiliare

Saluti
Stefano Deon – Sindaco del Comune di Sedico
Pierluigi De Cesero – Presidente del Conib
Interventi
Agostino Amantia – ricercatore
Presentazione del rapporto di ricerca
Diego Cason – sociologo
Comunità e industrializzazione: mutamenti e trasformazioni a Sedico
Testimonianze
Giuseppe Pat – Consigliere e Vicepresidente Conib
Ubaldo Levis – Consigliere Conib
Ingresso libero

Il libro: Dopo un’ampia introduzione dello storico di Giovanni Luigi Fontana, il volume prende le mosse dallo stato della società locale all’inizio degli anni Cinquanta, di cui evidenzia la fragilità economica e la condizione di sottosviluppo originata dal drenaggio di uomini e risorse cui era sottoposta. Quindi si concentra sui due momenti chiave del processo di industrializzazione: quello promosso dal basso dalle comunità locali, che prende forma alla vigilia della catastrofe e trova nel consorzio dei comuni del Bim Piave il canale di attuazione, e quello perseguito dal legislatore dopo la catastrofe attraverso il Consorzio per il nucleo di industrializzazione della provincia di Belluno. Di questa esperienza di politica territoriale e industriale, che si sviluppa tra gli anni Sessanta e Novanta, vengono ripercorse le fasi salienti, seguendo l’iter di elaborazione della legislazione speciale, la messa in opera del processo di ricostruzione e il flusso di imprese che si insediano nelle diverse sedi del nucleo.

Nuto Revelli. Vita, guerre, libri

giuseppe_mendicino

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All’interno della rassegna “Oltre le Vette”, sabato 12 ottobre, alle ore 18.00, presso la sala “Bianchi” di Belluno, verrà presentato il libro di Giuseppe Mendicino Nuto Revelli. Vita, guerre, libri (Priuli & Verlucca, 2019). Autore di importanti volumi su Mario Rigoni Stern, in questo nuovo lavoro Mendicino presenta, ad un secolo dalla sua nascita, la figura di Nuto Revelli, alpinista, soldato, partigiano e studioso delle popolazioni delle montagne, di quel “mondo dei vinti” a lungo dimenticato sia dalla storiografia ufficiale che dalla retorica della montagna.  I temi ricorrenti, le passioni di Nuto Revelli, riguardano la storirevellia vista dal basso, vissuta in prima persona e testimoniata, sia in guerra sia nel mondo contadino, soprattutto quello delle colline e delle montagne del Cuneese. Dalla difesa del mondo dei vinti traspare anche un’attenzione indignata e dolente per l’abbandono di tanti borghi, la devastazione ambientale, la scomparsa di competenze e memorie. Le opere di Revelli sono un invito a non cadere nell’indifferenza, a respingere il conformismo e la prepotenza; sono uno sprone a restare sempre «ribelli per giusta causa», per la giustizia e per la libertà. Ci restano i suoi libri, le sue parole e il suo esempio.

L’incontro, promosso dall’Isbrec, sara condotto da Flavio Faoro e vedrà la partecipazione dell’autore.

L’industrializzazione del comprensorio del Vajont

Nel quadro delle celebrazioni per il 56° anniversario della tragedia del Vajont, sabato 12 ottobre, alle ore 10.00, a Longarone presso il centro culturale, verrà presentato il libro di Agostino Amantia L’industrializzazione del comprensorio del Vajont. Intervento speciale, ricostruzione economica e sviluppo dopo la catastrofe (1963-2000). Dopo i saluti delle autorità, accanto all’autore interverrà Giuseppe Luigi Fontana.

libro amantiaFrutto di una ricerca originale nata all’interno dell’Isbrec e condotta dall’autore su fonti inedite, questo volume propone un quadro organico e articolato del processo di ricostruzione economica che si realizza nel Bellunese dopo la catastrofe del Vajont del 9 ottobre 1963. Introdotto da un ampio saggio di Giovanni Luigi Fontana, che traccia il «difficile percorso» dell’industria in montagna, il volume prende le mosse dallo stato della società locale all’inizio degli anni Cinquanta, di cui evidenzia la fragilità economica e la condizione di sottosviluppo originata dal drenaggio di uomini e risorse cui era sottoposta. Quindi si concentra sui due momenti chiave del processo di industrializzazione: quello promosso dal basso dalle comunità locali, che prende forma alla vigilia della catastrofe e trova nel consorzio dei comuni del Bim Piave il canale di attuazione, e quello perseguito dal legislatore dopo la catastrofe attraverso il Consorzio per il nucleo di industrializzazione della provincia di Belluno. Di questa esperienza di politica territoriale e industriale, che si sviluppa tra gli anni Sessanta e Novanta, vengono ripercorse le fasi salienti, seguendo l’iter di elaborazione della legislazione speciale, la messa in opera del processo di ricostruzione e il flusso di imprese che si insediano nelle diverse sedi del nucleo.

Agostino Amantia è stato direttore dell’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Si occupa di problematiche legate allo sviluppo locale, con particolare riferimento alla montagna bellunese. Su questo tema ha curato con Antonio Lazzarini «La “questione montagna” in Veneto e Friuli tra Otto e Novecento: percezioni, analisi, interventi» (Belluno, 2005).