Archivi autore: isbrec

incontrare “Rivoluzione Vedova”

Per l’organizzazione di Fondazione Vedova e M9, con la collaborazione di Isbrec e Auser Belluno, martedì 19 settembre alle ore 18, presso il Museo Civico di Palazzo Fulcis a Belluno, si terrà una conversazione in occasione della mostra Rivoluzione Vedova (visitabile presso M9-Museo del ‘900 a Venezia-Mestre fino al 26 novembre).

Nel corso dell’incontro di Belluno, dedicato all’artista Emilio Vedova che durante il secondo conflitto mondiale operò come partigiano nell’area del Cansiglio, dialogheranno Francesco Piero Franchi (Isbrec, Auser Belluno) e Luca Molinari (Direttore di M9-Museo del ‘900). Interverrà l’assessore alla Cultura del Comune di Belluno, Raffaele Addamiano.

L’ingresso è libero, sino ad esaurimento dei posti, con prenotazione obbligatoria.
Informazioni e prenotazioni: prenotazionimuseo@comune. belluno.it – 0437 913323

Presentazione del libro “Le guerre di Umberto e Maria”

In occasione dell’80 anniversario dell’armistizio, Isbrec e Anpi organizzano la presentazione del libro Le guerre di Umberto e Maria curato da Adriana Lotto e Vittoriano Speranza (Isbrec, 2023). L’incontro si terrà l’8 settembre alle ore 17.00 a Belluno, presso l’aula magna dell’Istituto “Catullo” in via Garibaldi 10.
L’appuntamento sarà introdotto da Enrico Bacchetti e vedrà la partecipazione dei curatori Adriana Lotto e Vittoriano Speranza e degli studenti Enzo Belo de Souza, Caterina Berletti, Jacopo De Biasi, Beatrice Olivotto, Ludovica Tazzara, degli Istituti secondari di II grado “Galilei-Tiziano” e “Renier” di Belluno, che durante il Pcto svolto presso l’Isbrec hanno trascritto le lettere al centro del volume.

Tra il 1941 e il 1943 alcuni giovani uomini delle famiglie Speranza e Da Rold di Orzes (Belluno) furono richiamati sotto le armi e mandati a combattere in Russia e sui fronti balcanico e greco-albanese. Nel gennaio 1943 Riccardo Speranza verrà dichiarato disperso in Russia. Dopo l’8 settembre Umberto e suo fratello Bruno, cugini di Riccardo, saranno catturati dalle truppe tedesche, tradotti nei campi di internamento in Germania e avviati al lavoro coatto. Medesima sorte toccherà a Ernesto Da Rold, fratello di Maria moglie di Umberto. Dalla prigionia, tutti e tre, ma soprattutto Umberto, scriveranno a casa, alla ricerca di quel sostegno morale, e in qualche misura anche materiale, che consentirà loro di non disperare, di resistere e infine di tornare.
Ora quelle lettere, conservate da Umberto e da Maria e rinvenute casualmente dal loro figlio Vittoriano, trovano spazio nel volume Le guerre di Umberto e Maria come pregnante testimonianza di un tempo buio che segnò, a volte irrimediabilmente, la vita e il destino di tante famiglie bellunesi.

Ingresso libero.

Le guerre di Umberto e Maria

In occasione dell’80 anniversario dell’armistizio, Isbrec e Anpi organizzano la presentazione del libro Le guerre di Umberto e Maria curato da Adriana Lotto e Vittoriano Speranza (Isbrec, 2023). L’incontro si terrà l’8 settembre alle ore 17.00 a Belluno, presso l’aula magna dell’Istituto “Catullo” in via Garibaldi 10.
L’appuntamento sarà introdotto da Enrico Bacchetti e vedrà la partecipazione dei curatori Adriana Lotto e Vittoriano Speranza e degli studenti Enzo Belo de Souza, Caterina Berletti, Jacopo De Biasi, Beatrice Olivotto, Ludovica Tazzara, degli Istituti secondari di II grado “Galilei-Tiziano” e “Renier” di Belluno, che durante il Pcto svolto presso l’Isbrec hanno trascritto le lettere al centro del volume.

Tra il 1941 e il 1943 alcuni giovani uomini delle famiglie Speranza e Da Rold di Orzes (Belluno) furono richiamati sotto le armi e mandati a combattere in Russia e sui fronti balcanico e greco-albanese. Nel gennaio 1943 Riccardo Speranza verrà dichiarato disperso in Russia. Dopo l’8 settembre Umberto e suo fratello Bruno, cugini di Riccardo, saranno catturati dalle truppe tedesche, tradotti nei campi di internamento in Germania e avviati al lavoro coatto. Medesima sorte toccherà a Ernesto Da Rold, fratello di Maria moglie di Umberto. Dalla prigionia, tutti e tre, ma soprattutto Umberto, scriveranno a casa, alla ricerca di quel sostegno morale, e in qualche misura anche materiale, che consentirà loro di non disperare, di resistere e infine di tornare.
Ora quelle lettere, conservate da Umberto e da Maria e rinvenute casualmente dal loro figlio Vittoriano, trovano spazio nel volume Le guerre di Umberto e Maria come pregnante testimonianza di un tempo buio che segnò, a volte irrimediabilmente, la vita e il destino di tante famiglie bellunesi.

Ingresso libero.

Chiusura estiva dell’Isbrec

Si comunica che l’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea resterà chiuso da lunedì 24 luglio a giovedì 31 agosto per la consueta pausa estiva. Le attività riprenderanno regolarmente venerdì 1 settembre con le iniziative che l’Isbrec sta già programmando e con l’apertura al pubblico di biblioteca e archivio.

L’Isbrec augura una buona estate
a soci, abbonati e utenti di biblioteca e archivio

Pastasciutta antifascista

Come da tradizione, lo Spi Cgil di Belluno, in collaborazione con Anpi, Isbrec e Rete degli Studenti Medi, invita tutti all’iniziativa Pastasciutta Antifascista che si svolgerà martedì 25 luglio 2023 a Busche di Cesiomaggiore (Pro Loco Busche al lago, in via Piave 5). Numerose le attività, che si svolgeranno secondo il seguente programma:

dalle 14.30
Spettacolo di burattini, di e con Paolo Rech
Fast Fashon, a cura delle ragazze e dei ragazzi della Rete Studenti Medi
Convegno
Democratica, artificiale e intelligente? L’apporto della nuova tecnologia nella comunicazione, nella salute degli anziani, nel lavoro, nella storia. Sfide, opportunità, affidabilità

Ne discutono: Cinzia Maiolini (Cgil Nazionale), Gianfranco Conati (Primario di Geriatria Belluno Ulss 1 Dolomiti), Enrico Bacchetti (Isbrec), Denise Casanova (Segretaria generale Cgil Belluno), Massimo Cestaro (Segretario Spi Cgil Veneto), Maria Rita Gentilin (Segretaria generale Spi Belluno)

dalle 19.15
Pastasciutta Antifascista
gratuita per tutte e tutti

Giovanna Zangrandi a Borca di Cadore tra scrittura e vita

L’Anpi sez. Cadore “Giovanna Zangrandi”, la Biblioteca civica di Belluno e l’Isbrec, in collaborazione con il Comune e la Pro Loco di Borca di Cadore, hanno organizzato nella frazione di Villanova di Borca di Cadore in via Giovanna Zangrandi sabato 12 agosto alle ore 18.00, l’evento Giovanna Zangrandi a Borca di Cadore, tra scrittura e vita. L’iniziativa è dedicato alla scrittrice e partigiana Giovanna Zangrandi (Galliera 13 giugno 1910 – Pieve di Cadore 20 gennaio 1988).

L’incontro, che si svolgerà nei prati adiacenti a quella che fu l’abitazione di Giovanna Zangrandi nella frazione di Villanova di Borca di Cadore, è stato curato da Giovanni Grazioli direttore della Biblioteca civica di Belluno, e prevede il seguente programma:
saluto del Sindaco di Borca di Cadore
Giovanni Grazioli, Profilo biografico di Giovanna Zangrandi
Compagnia del Moccolo, letture di brani e racconti tratti dai libri di Zangrandi “I giorni veri, 1943-45”, “Anni con Attila” “Gente alla Palua” e “Racconti del Cadore”
Roberta Fornasier (Archivio Giovanna Zangrandi), intervento Zangrandi da Cortina d’Ampezzo a Borca di Cadore
Ci sarà poi un momento conviviale finale per tutti i partecipanti.

In caso di maltempo, l’evento si svolgerà presso La Scola nella sala polifunzionale in via don Natale Talamini 27 di Borca di Cadore.

Nel 1937 Alma Bevilacqua (Giovanna Zangrandi in realtà è lo pseudonimo letterario), dopo la laurea in chimica, le specializzazioni in farmacia e in geologia e la scomparsa dei genitori, lascia la città di Bologna per trasferirsi in Cadore, stabilendosi a Cortina d’Ampezzo, dove insegna scienze naturali all’Istituto “Antonelli” e dove vive per 18 anni. Dopo la fine della guerra decide di spostarsi a Borca di Cadore.
L’amore per la montagna, lo sci e l’alpinismo, sono l’elementi costanti della sua vita, insieme alla passione per la scrittura, che poi coltiverà come principale occupazione, pubblicando 10 libri e oltre 400 racconti ricevendo numerosi premi letterari. Dopo l’8 settembre 1943 decide, in opposizione al fascismo e al nazismo, di schierarsi con la Resistenza e diventa staffetta partigiana della Brigata “P. F. Calvi”, attività che svolge in pericolose azioni di trasporto di armi e esplosivi e progettando sabotaggi sui ponti della viabilità locale stradale e ferroviaria, per ostacolare spostamenti e rastrellamenti delle forze armate tedesche. Ricercata dagli occupanti e oggetto di una taglia in denaro, vive in clandestinità svolgendo sempre il suo ruolo, adempiendo gli incarichi assegnatili a rischio della vita. Dopo la guerra, per perseguire un sogno condiviso a suo tempo con Severino Rizzardi, comandante partigiano ucciso dai tedeschi alla fine della guerra, progetta e costruisce, tra il 1946 e il ‘47, con una squadra di manovali, muratori, falegnami e squadratori da lei diretta, il rifugio Antelao sulla sella di Pradonego a 1800 m., a Pieve di Cadore. Dal 1957 decide di cambiare residenza e si trasferisce a Borca di Cadore dove costruisce una casa nella frazione di Villanova nei pressi del bosco e di fronte al monte Antelao. Nel paese trova un ambiente amichevole e favorevole alla sua persona e al suo lavoro di scrittrice. Ben accetta dalla comunità locale, dove rimane per più di trent’anni, svolge anche incarichi politici di consigliere e assessore comunale negli anni 1960-64.

Per questi motivi, nell’occasione, brani e racconti scelti sono prevalentemente ambientati nell’area del Comune di Borca di Cadore, così come i loro protagonisti.

L’intento della giornata è quello di ricordare un’importante figura di intellettuale, una delle partigiane più attive nella lotta di liberazione del Cadore e del Bellunese e una delle maggiori scrittrici italiane del Novecento. La partecipazione è libera e aperta a tutti.

Commemorazione dei partigiani caduti presso il Ponte di S. Felice

Organizzata dai Comuni di Borgo Valbelluna e Sedico con la collaborazione di Isbrec e Anpi, Fvl e Fiap, domenica 16 luglio 2023, alle ore 8.30, presso il Ponte di S. Felice (Borgo Valbelluna – Sedico) si svolgerà la consueta commemorazione degli undici partigiani uccisi in un’imboscata nazista la notte tra il 14 e il 15 luglio 1944.

I patrioti deceduti:
Bogo Alfonso “Kaiser”
Bogo Ermenegildo “Brusa”
Bortot Ernesto “Stanlio”
Dal Farra Enrico “Krich”
Dal Farra Giovanni “Febo”
Dal Farra Graziano “Susto”
De Salvador Samuele “Gigi”
Fenti Vittorino “Cagnara”
Praloran Aldo “Nike”
Tormen Vittorio “Gim”
Reolon Sebastiano “Baracca”

Programma
Ore 8.30 – Ponte di San Felice
Corteo, deposizione corone
orazione ufficiale di Francesco Piero Franchi (Isbrec)

Ore 9:30 – Piazza Martiri – Bribano
Deposizione di una corona al Monumento ai Fratelli Salce

La cerimonia sarà accompagnata dall’esecuzione di brani musicali a cura della Banda “Società Filarmonica di Lentiai”.
Familiari dei Caduti, Autorità, Associazioni combattentistiche e popolazione sono invitati a partecipare.

Il colonialismo italiano e le dichiarazioni del dott. Cirielli

L’Isbrec aderisce al comunicato emesso dall’Istituto nazionale “Parri” – Rete degli Istituti per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, relativo alle recenti affermazioni dell’on. Edmondo Cirielli in merito al colonialismo italiano.

Il dottor Edmondo Cirielli, generale di brigata dei carabinieri in ausiliaria, già consigliere regionale campano, più volte deputato, fondatore e grande organizzatore del partito in cui milita, ha detto il 1° luglio a Roma, nell’ambito di una manifestazione di Gioventù nazionale (movimento giovanile di Fratelli d’Italia) che “sia nel periodo prefascismo sia nel periodo fascismo”, “il governo italiano” e “l’Italia” “in Africa ha[nno] costruito e realizzato”.
Cirielli ha ripetuto il vecchio (e contestato dagli studiosi e dalle studiose) mito dell’“italiano brava gente”: questo in effetti ha costituito l’asse di fondo del suo discorso, visto che a suo parere “l’italiano da sempre è una persona nel suo complesso corretta e che rispetta il prossimo”, perché “noi non siamo per natura gente che va a depredare e a rubare al prossimo, anche per un fatto culturale, perché la nostra cultura antica e millenaria non ci fa essere un popolo di pirati che vanno in giro a depredare il mondo”.
Tuttavia, non c’è solo questo. Egli ha più precisamente affermato, non si sa su quali basi documentarie, che “nei suoi cento anni di colonie” (ma sono stati molti meno: dal 1882 al 1943) l’Italia con tutti i suoi governi liberali e fascisti non ha fatto quello che tutte le altre potenze coloniali europee fecero, cioè sfruttare il Continente nero, e in particolare non vi ha commesso crimini.
In realtà, sia l’Italia liberale sia l’Italia fascista non solo hanno fatto almeno quanto facevano le altre potenze coloniali, ma si sono anzi distinte per politiche particolarmente repressive. In particolare, il regime fascista ha condotto in Libia nel 1929-1931 pesanti operazioni militari anche costruendo una rete di campi di concentramento in cui ha segregato per anni parte della popolazione della Cirenaica. Mussolini ha poi scatenato nel 1935-1936 contro l’Etiopia una guerra di aggressione nel corso della quale l’Italia fascista ha fatto uso di gas tossici vietati dalle norme internazionali che pure il regime aveva siglato. Spietata poi la repressione della resistenza etiope da parte di Rodolfo Graziani, viceré d’Etiopia, governatore generale e comandante delle truppe, soprattutto dopo l’attentato contro la sua persona del 19 febbraio 1937: in quella giornata migliaia di civili furono sommariamente giustiziati.
Più in generale il colonialismo italiano ha contribuito assai poco allo sviluppo dei territori che ha occupato, come dimostrava per esempio – alla fine del suo dominio e a differenza delle altre potenze coloniali europee – l’insignificante numero di nativi laureati che ha lasciato in quelle terre, cosa che vi ha reso più difficile la costruzione di una classe dirigente e lo sviluppo postcoloniale.
La ricerca storica (cui nei suoi decenni di attività l’Istituto nazionale Ferruccio Parri ha fortemente contribuito) ha da tempo smentito, sulla base di una documentazione sempre più numerosa, l’affermazione di un carattere particolarmente “bonario” del colonialismo italiano, e dispiace che un politico italiano di lungo corso come Cirielli abbia riproposto tali stereotipi.
L’on. Cirielli è viceministro degli Esteri della Repubblica italiana. Ci chiediamo come possano reagire ad affermazioni che difendono quell’eredità al di fuori di una corretta valutazione dei fattori storici quei governi africani, ovviamente sensibili a condannare l’eredità del colonialismo europeo (e italiano), a favore dei quali la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni da tempo sta ripetendo di voler lanciare un (ancora non precisato) italiano “Piano Mattei per l’Africa”.

Milano, 4 luglio 2023

Il Presidente Paolo Pezzino
con tutti gli organi direttivi, i collaboratori e le collaboratrici
dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri
Rete degli istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea

Accesso alla Biblioteca dell’Isbrec

Si avvisano gli utenti che a partire dal 26 giugno 2023 e fino a nuova comunicazione, i servizi bibliotecari della biblioteca dell’ Isbrec saranno garantiti tramite:

  • prestito interbibliotecario
  • document delivery
  • prestito individuale previa prenotazione obbligatoria tramite Sebinanext, telefono o e-mail

Sono sospese le consultazioni in sede.

I riferimenti sono i seguenti
tel.: 0437/944929
mail:  istitutobelluno@libero.it

“Fischia il sasso”. Parole in musica del regime fascista

Venerdì 16 giugno, alle ore 18.00, presso la sala Ce.I.S. in via Rugo 21 a Belluno, Enrico Bacchetti terrà la conferenza “Fischia il sasso”. Parole in musica del regime fascista. Partendo da alcuni brani della tradizione musicale fascista, si punterà a spiegare princìpi e valori del fascismo dalle sue origini all’esperienza della Repubblica sociale. Interverrà all’incontro con una propria testimonianza Pietro Sommavilla, ingegnere, alpinista, autore di libri sulle montagne bellunesi.

L’incontro è organizzato dall’Istituto storico bellunese della Resistenza e dell’età contemporanea e dall’Anpi, comitato provinciale di Belluno.

La cittadinanza è invitata