In occasione delle celebrazioni in ricordo dei 10 partigiani impiccati al bosco delle Castagne il 10 marzo 1945 e dei 4 partigiani impiccati in piazza dei Martiri il 17 marzo 1945, Comune di Belluno, Isbrec e Anpi-Belluno organizzano la presentazione del libro di Teresa D’Incà Una “piccola italiana” in guerra. Ricordi tra fascismo e lotta di liberazione nell’Oltrardo, a cura di Paola Salomon e con una presentazione di Gioachino Bratti, edito dall’Isbrec nel 2022.
L’incontro si terrà a Belluno, in sala “Bianchi” (viale Fantuzzi) venerdì 17 marzo 2023 alle ore 17.30. Dopo i saluti del Presidente del Consiglio comunale di Belluno, dott. Luciano Bassi, interverranno l’autrice Teresa D’Incà e la curatrice Paola Salomon (Isbrec).
La cittadinanza è invitata.
Quarta di otto figli, Teresa D’Incà nasce a Belluno in una famiglia di contadini della Veneggia nell’Oltrardo. Frequenta la scuola elementare a Fiammoi e continua gli studi in città diplomandosi all’Istituto Magistrale “G. Renier”. Vinto il concorso magistrale, che la immette in ruolo, dopo alcuni anni di insegnamento in Alpago e a Soverzene ottiene il trasferimento alla scuola elementare di Longarone, dove rimane fino al 1970, anno in cui chiede il trasferimento a Trichiana, dove vive dopo il matrimonio. Insegna dapprima a Sant’Antonio Tortal e poi a Cavassico dove chiude la sua carriera scolastica. Nel 2003 l’Amministrazione comunale di Longarone pubblica il suo primo lavoro: Din don, le campane de Longaron in cui sono raccolti i testi dei suoi piccoli alunni superstiti del disastro del Vajont, fotografie di persone scomparse e immagini della Longarone che non c’è più. In seguito pubblica Semplici versi in dialetto per ricordare il nostro passato, una trilogia: N an, na vita (2008); Se era cussì (2013); I boce de na olta (2017).
Questo ultimo lavoro ci porta nei suoi ricordi di “piccola italiana” nata e vissuta nell’Oltrardo bellunese: la scuola e la quotidianità negli anni del fascismo, nei mesi della Resistenza, nei giorni della liberazione.
Scrive Gioachino Bratti nella presentazione: «Qui trovo una Teresa diversa, narratrice di un mondo vissuto da bambina in un periodo di eventi che sovrastano mente e cuore dell’autrice in uno scenario accettato di fatto, senza piena consapevolezza, e di cui solo tempi successivi hanno fatto capire negatività e squallore. Il tutto reso con grande e attenta descrizione, che non tralascia alcun particolare, frutto di una memoria eccezionale, che ha lasciato nella mente e nel cuore della bimba un patrimonio prezioso che in questo scritto trova adeguata espressione».
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