Un alpino in Grecia, Albania e Montenegro

Isbrec e Provincia di Belluno organizzano un doppio appuntamento di presentazione del libro di Pompeo De Poli Un alpino in Grecia, Albania e Montenegro. Diario di guerra. Novembre 1940 – giugno 1942, curato da Diego Cason e pubblicato dall’Isbrec nel 2020. Il volume propone l’edizione ragionata del diario di un alpino bellunese che nel corso della Seconda guerra mondiale si trovò a combattere sul fronte balcanico.

venerdì 22 ottobre 2021, ore 18.30
sala Convegni Don Tamis
Comunità montana agordina
Agordo

presenta
Piero Bassanello

Interventi musicali a cura del
Coro ANA ADUNATA diretto da Bruno Cargnel

 

giovedì 28 ottobre 2021, ore 18.00
Sala Convegni Gruppo Alpini ANA Belluno
via Tissi, 10 – Belluno

presenta
Dino Bridda

Interventi musicali a cura del
Coro ANA ADUNATA diretto da Bruno Cargnel

L’ingresso ai due appuntamenti è libero ma è richiesta la presentazione del Green Pass
Gradita la prenotazione al 320 15 66 288

 L’autore e il libro: Pompeo De Poli, classe 1925, fu richiamato alle armi il 28 maggio 1940, sbarcò a Valona il 24 novembre 1940e si ritrovò nel mezzo di una guerra iniziata per “spezzare le reni alla Grecia”. Un guerra che invece spezzo migliaia di vite di giovani alpini perché condotta con colpevole superficialità, senza preparazione e senza mezzi. Quando Pompeo arrivò al fronte, l’esercito greco era dilagato in Albania meridionale e le truppe alpine contras:tavano con grandissima difficoltà la sua avanzata. Solo l’invasione tedesca della Grecia il 6 aprile 1941 salvò l’esercito italiano dalla sconfitta. Dal luglio 1941 Pompeo fu inviato in Montenegro, un paese già dilaniato dai conflitti, preda di guerriglie da guerra civile. Pompeo come tutti gli altri alpini si trovò coinvolto in un orribile conflitto nel quale i civili furono colpiti senza pietà da parte di tutti i contendenti. Era caporalmaggiore radiotelegrafista e per questo motivo venne inviato in tutto il Montenegro, che percorse con mezzi di tutti i tipi, su strade più adatte ai muli che ai veicoli. Pompeo racconta la sua vita quotidiana annotando gli eventi più rilevanti. Lo fa con una scrittura minuta e regolare che ci fa percepire le opinioni, il pericolo, i sentimenti e le emozioni che vive. Lo fa senza retorica, senza enfasi con semplice sincerità, portandoci, a bordo di camion scassati o camminando in interminabili marce al suo fianco, lungo i sentieri e le strade dell’Albania e del Montenegro dove la vita delle persone non aveva più valore e il desiderio più intenso era quello di ritornare a casa e ritrovare la pace. Pompeo riuscì a ritornare a Belluno il 26 luglio 1942 e fu inviato sul fronte francese e, prima di porre fine al suo servizio militare, dovrà attendere l’8 settembre 1943 e il successivo congedo nell’agosto del 1945.