Incontro” Ruggero Monego: una vita coraggiosamente vissuta”

Nel contesto della mostra “Ruggero Monego: una vita coraggiosamente vissuta“, mercoledì 17 settembre, alle ore 20.30, presso Villa Patt di Sedico, si terrà un incontro dedicato a al patriota Monego, autore delle fotografie esposte che raccontano la liberazione di Santa Giustina agli inizi di maggio del 1945. Nel corso della serata, dopo gli interventi delle figlie di Ruggero, Flavia, Francesca e Tiziana, interverranno, accompagnati dalla proiezione di immagini, Franco Ladini e Marcello Della Valentina (Isbrec).

Ruggero Monego “Tabor” nasce a Cesiomaggiore (Belluno) il 17 ottobre 1920. Secondogenito di tre figli, da Primo Monego e Angela Sacchet. Il padre era impiegato all’ufficio anagrafe del Comune di Cesiomaggiore, la madre casalinga. Si diploma come disegnatore tecnico, competenza che utilizzerà nella sua professione di falegname. Il 18 marzo 1940 viene chiamato alla leva, arruolato nella 64a Compagnia Militare del Battaglione Feltre, frequenta il corso Rocciatori sul Monte Antelao e partecipa successivamente alle escursioni alpinistiche sul Cervino, a Plateau Rosa. Allo scoppio della seconda guerra mondiale viene mandato al fronte prima in Francia, e poi in Montenegro. Dopo l’8 settembre 1943, torna in Italia ed entra nella Resistenza. Prende il nome di Tabor, dal monte della trasfigurazione di Gesù, in Galilea; proprio lui, non religioso. Combatte con la brigata “Gramsci” sulle Vette Feltrine, dove viene apprezzato per il suo coraggio e prontezza. Così scriveva Gino Meneghel medico partigiano in Carnematta: “Tabor, la staffetta volante, giovanottone robusto slanciato elegante, aveva garretti che non conoscevano soste, andava in montagna come uno scoiattolo”. Piè veloce Tabor fece parte di pericolose missioni della Sim (il primo strumento di Intelligence militare italiano dopo la Grande Guerra attivo dal 1925 al 1945) elogiato e anche dal Maggiore Harold W. Tilman nel suo libro Uomini e montagne.
Il difficile reinserimento dopo la fine della guerra nella vita sociale e lavorativa, unito al dolore per la scomparsa del fratello Franco, lo indussero a emigrare in Belgio come minatore. Messi da parte un po’ di soldi, ritorna in Italia insieme alla moglie Teresa e al primogenito Franco. Nascono poi le tre figlie Flavia, Francesca e Tiziana. Ruggero Monego muore il 24 febbraio del 2007 a Cesiomaggiore.

Franco Ladini, già medico radiologo, appassionato di fotografia, conserva un corposo archivio fotografico del territorio di S. Giustina e Cesiomaggiore. Ha collaborato con varie organizzazioni tra cui l’Università della terza Età a varie proiezioni sulla storia e sull’evoluzione del territorio e ha contribuito a fornire materiale storico in suo possesso per la produzione di tesi universitarie o tesine riguardanti questa zona.

Marcello della Valentina insegna presso il liceo “Dal Piaz di Feltre. Ricercatore storico, è stato insegnante comandato presso l’Isbrec tra il 2009 e il 2010. Autore di diversi saggi, tra le sue pubblicazioni si ricorda in particolare il libro “Una vita difficile in un secolo breve. Storia di Nicolotto da Celarda, il primo partigiano delle montagne bellunesi”, edito da Cleup nel 2022.