Il 12 luglio nella sede dell’associazione culturale “Arte in memoria” è stata recapitata una lettera di minacce con l’immagine di Hitler. La Presidente dell’associazione, Adachiara Zevi, figlia di Tullia, ha presentato denuncia ai carabinieri di piazza Farnese a Roma.
“Pregiatissima signora, – si legge nel testo della lettera – mi duole molto il fatto di non averla conosciuta nei miei campi di concentramento” e si aggiunge “Ma non è detto! Ci sono tanti miei seguaci… e non è detta l’ultima!”
“È la prima volta che riceviamo minacce di questo genere – ha affermato Adachiara Zevi -. Tenderei a vedere questo episodio legato alle due iniziative curate dall’associazione, il progetto Memorie d’inciampo e la biennale di arte contemporanea Arte in memoria, nella sinagoga di Ostia antica. Due iniziative importanti, entrambe legate alla memoria, che quindi danno fastidio a chi tende a dimenticare”. “Purtroppo – ha poi aggiunto – atti del genere non si contano, negli anni se ne sono registrati tantissimi. Certo, questi tempi che viviamo non migliorano la situazione, ma l’antisemitismo c’è sempre stato.”
L’Istituto Storico Bellunese della Resistenza e dell’Età Contemporanea intende esprimere la massima solidarietà a Adachiara Zevi e a quanti si impegnano ogni giorno perché la memoria di ciò che è accaduto nei Lager nazisti non sia dimenticato. In ciò si associa a quanto scritto dal Presidente dell’Istituto Nazionale “Ferruccio Parri” (di cui l’Isbrec fa parte), che si è espresso nei seguenti termini:
La Presidenza dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri – Rete degli Istituti storici della Resistenza e dell’età contemporanea, esprime la sua più viva solidarietà, ad Adachiara Zevi, fatta oggetto nei giorni scorsi di ignobili minacce naziste e razziste. Non si tratta di minacce casuali: in questi anni Adachiara ha continuato l’impegno dei suoi genitori, Bruno e Tullia, in nome dei valori costituzionali e contro il risorgere di ogni forma di intolleranza, razzismo e fascismo, anche attraverso il suo lavoro di studiosa e l’impegno nell’iniziativa delle pose delle Pietre di inciampo (del cui comitato milanese anche il nostro Istituto fa parte).
Ci sentiamo quindi particolarmente vicini a lei, ricordando sempre l’insegnamento del nostro fondatore, Ferruccio Parri: la malapianta del fascismo si combatte attraverso la conoscenza storica, la difesa delle istituzioni democratiche e l’educazione delle giovani generazioni.
Il Presidente
Paolo Pezzino
L’Isbrec si augura una presa di posizione decisa da parte della società civile e soprattutto del mondo politico e delle istituzioni a difesa dei valori della nostra Costituzione democratica e contro ogni forma di razzismo. Oggi più che mai sembra giunto il momento di resistere e respingere ogni ritorno dell’ideologia fascista, razzista e antidemocratica.