“Vajont. La prima sentenza” premiato a Leggimontagna

Sabato 26 ottobre a Malborghetto (Udine) presso presso Palazzo Veneziano si è svolta

la cerimonia conclusiva del premio letterario Leggimontagna 2024 riservato a opere di narrativa e saggistica e a guide che si occupino di montagna. 
L’edizione di quest’anno vedava concorrere nella sezione saggistica anche il volume “Vajont. La prima sentenza. L’istruttoria del giudice Mario Fabbri” a cura di Maurizio Reberschak, Silvia Miscellaneo e Enrico Bacchetti, edito da Cierre edizioni e promosso e fortemente voluto dall’Isbrec.
Davanti a un folto pubblico, la Fondazione Dolomiti UNESCO e l’ASCA hanno deciso di assegnare il Premio Speciale “Dolomiti Patrimonio Mondiale UNESCO – Leggimon-tagna” 2024 al volume Vajont. La prima sentenza. L’istruttoria del giudice Mario Fabbri., che è stato ritirato dai tre curatori Maurizio Reberschak, Silvia Miscellaneo e Enrico Bacchetti e da Cristina Cristante in rappresentanza della casa editrice Cierre.

La motivazione
“Potrebbe sembrare strano attribuire un premio importante a un libro che riporta soprattutto il testo di una sentenza di un giudice istruttore che, inoltre, risale al 1968. Ma stiamo parlando della faticosa ricerca della verità in una vicenda tragica e criminale come quella del Vajont che ha causato 1910 vittime ed è stata dovuta non tanto a sottovalutazioni della situazione idrogeologica del monte Toc, ma anche e soprattutto a sordidi calcoli economici e di opportunità politica che hanno portato a una delle più terribili stragi nella storia del nostro Paese. È una sentenza che va letta perché è un atto d’accusa che valeva allora, ma vale ancora oggi, contro coloro che violentano l’ambiente, e quindi l’umanità, con lo scopo preciso di arricchirsi, e contro una società nella quale troppo spesso i colpevoli riescono a cavarsela con poco perché trovano difese in coloro che li hanno aiutati nelle loro manovre, o, almeno, pur potendolo, non li hanno bloccati.”

la lettura della motivazione dell’asegnazione del Premio speciale

da sinistra: Maurizio Reberschak, Enrico Bacchetti e Silvia Miscellaneo, Cristina Cristante (Cierre edizioni), Pierpaolo Zanchetta (Comitato Tecnico della Fondazione Dolomiti UNESCO)