Sabato 21 ottobre, in occasione dell’imminente centenario della battaglia di Caporetto, si è svolta una visita a Caporetto organizzata dall’Amministrazione comunale di Belluno, dall’Isbrec e da Scuole in rete per un modo di solidarietà e di pace. Una cinquantina di bellunesi, tra i quali circa trenta studenti degli Istituti di istruzione superiore “Catullo” e “Renier” di Belluno accompagnati dai propri insegnanti, è partita di primo mattino alla volta della cittadina slovena dove si consumò una delle pagine più dure per l’esercito e il popolo italiano nel corso della Grande guerra. Oltre agli studenti, hanno preso parte all’iniziativa consiglieri comunali, il presidente del Consiglio, Francesco Rasera Berna, i due vicepresidenti, Valentina Melis e Raffaele Addamiano, la vicesindaco Lucia Olivotto e altri cittadini che hanno in tal modo potuto visitare i luoghi tristemente famosi che segnarono poi profondamente anche la storia della nostra terra aprendo il cosiddetto “an dela fan” che colpì il bellunese durante la lunga occupazione austro-tedesca che ebbe termine solo alla conclusione del conflitto.
L’iniziativa è la prima di una serie di proposte che si svolgeranno tra la fine del 2017 e il 2018, finalizzate alla memoria di questo particolare periodo della prima guerra mondiale, che coinvolse anche il Battaglione alpini “Belluno”, presente a Caporetto tra il 24 e il 26 ottobre del 1917 e costretto a sostenere l’urto delle forze nemiche fino al suo quasi completo annientamento.
Il programma della giornata ha previsto l’incontro con il Sindaco di Caporetto, per uno scambio di saluti che aveva lo scopo di riportare l’attenzione sull’importanza della pace tra i popoli, spesso minacciata, anche oggi, da interessi e logiche che calpestano la dignità dell’essere umano e il valore della vita. Il gruppo ha quindi visitato il Museo di Caporetto, riferimento per la storia del primo conflitto mondiale, per essere poi guidato attraverso un percorso storico che passa dal Monumento Ossario italiano, dove è stata deposta una corona a tutti i morti del conflitto, proseguendo attraverso i luoghi della battaglia, le trincee e fino al ponte di Napoleone.
Il significato di questa iniziativa risiede nella volontà di ribadire con forza il rifiuto della guerra, sancito dall’artico 11 della Costituzione italiana, ma tale viaggio è stato anche l’occasione per riflettere sul significato di termini quali confine e convivenza. Quelle terre che cento anni fa videro scontrarsi e morire migliaia di persone, sono oggi luogo di ricordo, di incontro, di pace.